La visita a Malta, sostegno a Muscat
Renzi ieri era a Malta a sostenere il premier Joseph Muscat (nella foto Epa il loro abbraccio) alla fine della campagna elettorale: «L’Europa rimetta il Mediterraneo al centro della sua iniziativa». Con l’inizio della settimana partono anche gli incontri dei democratici con i partiti, per discutere della legge elettorale: oggi i dem vedranno Mdp, Sinistra italiana e Movimento 5 Stelle, domani toccherà a Forza Italia. Si tratterà di incontri tra i capigruppo. Il segretario del Pd parteciperà solo ad alcuni e ha fatto sapere che non incontrerà Alfano Dopo la presentazione di 417 emendamenti al testo base della legge elettorale (il cosiddetto Rosatellum), depositati in commissione Affari costituzionali della Camera, l’iter sulla legge elettorale entra nel vivo: la prossima settimana, sempre in Commissione, si dovranno esaminare le proposte di modifica presentate da tutti i gruppi parlamentari Intorno al 5 giugno il testo della legge elettorale, secondo il calendario concordato, dovrebbe arrivare nell’aula di Montecitorio per la discussione. Per poter arrivare alle elezioni entro la fine di settembre, il 24 giugno è la data limite entro la quale dovrebbe arrivare il via libera dell’Aula della Camera alla legge elettorale Prima della fine del mese di luglio il testo dovrebbe essere approvato in via definitiva dal Senato. Nel caso ci fossero delle modifiche il testo dovrebbe tornare alla Camera. Il 9 agosto sarebbe la data limite per sciogliere le Camere in vista di un voto il 24 settembre: devono trascorrere infatti da 45 a 70 giorni dallo scioglimento per poter andare alle elezioni Fico Ci sono meccanismi di governabilità, in commissione dobbiamo discutere insieme correttivo di governabilità. In primis, il premio per chi raggiunge il 40% dei voti. Definito «eventuale», perché è improbabile che Berlusconi lo accetti. E infatti Roberto Fico spiega: «Non è vincolante per noi».
I 5 Stelle chiederanno in alternativa di intervenire sul metodo di assegnazione dei seggi: «Non deve essere per forza proporzionale — spiegano gli esperti —. Si può utilizzare il metodo del quoziente, il metodo D’Hondt o altri ancora che consentono di assegnare seggi aggiuntivi ai partiti che abbiano raggiunto una buona percentuale, a partire dal 35 per cento. Si potrebbe pensare anche a un piccolo premio per chi raggiunge quella cifra».
A cosa servono i correttivi? A dare un «aiutino» ai 5 Stelle che, com’è noto, sono refrattari ad alleanze. Se, grazie alla soglia di sbarramento e ai correttivi maggioritari, arrivassero vicini alla maggioranza, potrebbero attirare nella loro orbita quei pochi parlamentari necessari.