Costi e benefici
Tante parole sono state spese sui Tar, forse sarebbe opportuno giudicare sui rapporti fra benefici e costi della giustizia amministrativa. Perché in attesa della riforma sui Tar, non ritornare alla formula già esistente sino a qualche decennio fa, della Giunta provinciale amministrativa, il cui giudizio veniva espresso sia sulla legittimità che sul merito delle questioni proposte?
Nicodemo Settembrini
ENEL
Precisazione sulla bolletta Desideriamo fornire alcune precisazioni sulla bolletta elettrica, che comprende varie voci di spesa: alcune variabili, legate ai consumi, altre fisse. La spesa per gli oneri di sistema e quella relativa al contatore, stabilite periodicamente dall’Autorità per l’Energia (Aeegsi), sono prevalentemente fisse, presenti anche con consumi trascurabili. Gli oneri di sistema non sono una remunerazione per Enel, ma servono a coprire costi per attività di interesse generale, come gli incentivi alle rinnovabili. Le componenti relative al contatore coprono i costi per la realizzazione e la gestione delle reti e per la rilevazione dei consumi. Dal 1° gennaio, nell’ambito della riforma approvata dall’Aeegsi, è stata abolita la struttura tariffaria che prevede prezzi crescenti al crescere dei consumi. Per i clienti domestici non residenti è stato introdotto un aumento delle componenti fisse. Siamo a disposizione per ulteriori chiarimenti attraverso: i Punti Enel, i numeri verdi 800900860 (Enel Energia) e 800900800 (Servizio Elettrico Nazionale), i siti www.enelenergia.it e www.servizioelettriconazionale. it Ufficio Stampa Enel Le lettere firmate con nome, cognome e città e le foto vanno inviate a «Lo dico al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579
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Aldo Cazzullo - «Lo dico al Corriere» «Lo dico al Corriere» @corriere
Caro direttore,
dopo l’ennesima diatriba sulla direzione generale della Rai, sorge immediatamente una domanda: ma a chi serve una televisione di Stato controllata dai partiti? Così come non c’è un giornale di Stato, penso che si possa tranquillamente fare a meno di una televisione di Stato! Finirebbero in questo modo tutte le diatribe tra partiti per il controllo dell’informazione televisiva e il pubblico finalmente potrà godersi i canali che preferisce! Milano
Caro signor Ferrari,
Una televisione di Stato, totalmente controllata dai partiti, non serve proprio a nessuno. Anche perché il cambio continuo di governi e maggioranze, e dunque dei referenti politici della Rai, espone l’azienda a tensioni costanti. Troppo tempo perso a interpretare le indicazioni e gli umori del potente di turno, sprecando energie utili alla progettazione di buoni programmi e alla realizzazione di buona informazione.
La Rai ha dimostrato nella sua storia (e in parte anche oggi) di avere risorse professionali importanti, di sapere, quando può, fare bene il suo mestiere.
Personalmente, come cittadino, sono disponibile a pagare un giusto canone se in cambio ho un’informazione indipendente e di qualità, programmi che non inseguano a ogni costo gli indici d’ascolto e il mercato pubblicitario, produzioni innovative. La Rai dovrebbe darci qualcosa di diverso dalle tv commerciali, oggi lo fa solo in parte.
Esistono tanti modelli di tv pubblica, con un controllo indipendente, utili a definire una nuova stagione. Ho purtroppo sfiducia nel fatto che i partiti molleranno la presa. C’è sempre qualche interesse e qualche elezione in arrivo che conta di più di un servizio pubblico al Paese. Le lettere a Luciano Fontana vanno inviate a questo indirizzo di posta elettronica: scrivialdirettore@corriere.it
SELFIE SUI TRAGHETTI