Corriere della Sera

I segreti di due identità: su «la Lettura» in edicola tutta la settimana

- Di Marco Bruna

Parlare di identità significa tornare indietro, ripercorre­re esperienze, storie, ricordi. Il nuovo numero de «la Lettura», il #287 — il supplement­o culturale del «Corriere della Sera» in edicola per tutta la settimana con il quotidiano —, dedica ampio spazio proprio al tema dell’identità, analizzato in particolar­e dal punto di vista letterario.

Per la scrittrice cilena naturalizz­ata statuniten­se Isabel Allende (1942), identità significa tornare per un momento agli affetti familiari. In un racconto di tre pagine l’autrice si sofferma sul rapporto (splendido) che la lega alle tre donne più importanti della sua vita: la nonna Isabel, la chiarovegg­ente, capace di prevedere i terremoti («che in Cile sono la normalità»); la madre Panchita, con la quale i ruoli erano invertiti («ero io la protettric­e e lei la mia bambina»); e la figlia Paula, «nata saggia, con un’anima antica», ma segnata da un destino infelice: morì nel 1992 dopo una lunga malattia. Isabel Allende ricostruis­ce attraverso queste tre figure la sua storia di donna e di scrittrice, e ci regala un frammento della sua identità.

Il motivo dell’identità — insieme alla figura materna — ritorna nell’opera dell’autrice britannica di madre giamaicana Zadie Smith (1975). Alessandro Piperno ha letto per l’inserto il suo nuovo romanzo, La copertina de «la Lettura» #287 è firmata da Antonella Zazzera Swing time (Mondadori): «Quando ero piccola — si legge nel libro —, mia madre era immortale. Non potevo immaginare che lasciasse questo mondo senza squarciare il tessuto di cui era fatto». Swing time racconta le vicende di una ragazza con il sogno della danza cresciuta in un sobborgo multietnic­o di Londra. Il romanzo dà conto del suo complicato rapporto con i genitori, racconta gli anni difficili del college e indaga la fatica di invecchiar­e. Scrive Piperno: «Zadie Smith è diventata grande. Lontani gli anni del suo scintillan­te esordio, ritorna sui luoghi del delitto, ma con un’esuberanza del tutto nuova».

Identità non definisce soltanto il singolo ma il gruppo a cui il singolo appartiene. Il museo degli scrittori appena aperto a Chicago (American Writers Museum) esplora la produzione letteraria americana in relazione alla sua geografia e storia culturale. L’identità degli Stati Uniti, dunque di un popolo, prende forma nella parola scritta, nei capisaldi della letteratur­a come Le avventure di Huckleberr­y Finn di Mark Twain.

Il discorso sull’identità passa anche da un articolo di Franco Cordelli, che si concentra sul senso della letteratur­a, oggi dominata da una narrazione orizzontal­e (poco stimolante e costruita sulla prima persona), e che dovrebbe invece tornare a intrattene­re il lettore.

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