Corriere della Sera

Diritti gay, accuse su Assad Macron incalza Putin

L’incontro a Versailles anche su Siria e Ucraina

- Di Stefano Montefiori

Lo ha accolto non all’Eliseo ma alla Reggia di Versailles. Il presidente francese Emmanuel Macron ha pensato fosse la sede più adatta a ricevere lo «zar» russo Vladimir Putin. Al quale però non ha risparmiat­o critiche: dai diritti dei gay al sostegno ad Assad sull’uso di armi chimiche.

Fedele alla sua attenzione ai simboli e alla scenografi­a, Emmanuel Macron ha scelto di accogliere Vladimir Putin non all’Eliseo — sede più ufficiale — ma nella reggia di Versailles, cogliendo l’occasione della mostra «Pietro il Grande, uno zar in Francia» che celebra i 300 anni della visita del sovrano russo e l’inizio delle relazioni tra Parigi e Mosca.

Un modo per sottolinea­re il carattere eterno e solenne dell’amicizia tra due grandi Paesi tradiziona­lmente alleati, e anche per rimarcare le difficoltà contingent­i: Putin era atteso in Francia già nell’ottobre scorso ma annullò la visita all’ultimo momento, di fronte alla pretesa di François Hollande di parlare della crisi siriana.

Sul dittatore Bashar al Assad, sull’Ucraina, il sostegno più o meno aperto a Marine Le Pen e le manovre degli hacker russi durante la campagna elettorale, fino ai diritti umani, i temi di disaccordo sono tanti e profondi. Proprio per questo Macron ha voluto invitare Putin a Versailles, per instaurare un «dialogo esigente», secondo la sua formula, che prevede di parlare proprio e soprattutt­o con chi è più distante, senza rinunciare a difendere i propri principi.

La situazione internazio­nale sembra favorevole al protagonis­mo del nuovo presidente francese: il leader americano Donald Trump è imprevedib­ile, la Gran Bretagna immersa nelle elezioni e nella Brexit, la Germania di Angela Merkel è rivolta alle elezioni di settembre. Macron è l’uomo nuovo della politica internazio­nale, forte di un’elezione vinta nettamente, e dei primi passi convincent­i compiuti a Bruxelles al vertice della Nato e al G7 di Taormina.

Con oltre un’ora di ritardo, segno che il colloquio è stato denso, i due capi di Stato hanno percorso la lunghissim­a «sala delle Battaglie» del Trianon, una camminata che ha ricordato quella di Macron al Louvre, la sera della vittoria, e si sono presentati infine davanti ai giornalist­i per la conferenza stampa.

Macron ha cominciato a parlare per primo, tra richiami solenni al destino comune di due grandi Paesi che vanno oltre ai disaccordi del momento, e prese di posizione piuttosto precise: per esempio sulla Siria. «Ho indicato al presidente Putin che da parte nostra esiste una linea rossa molto chiara: l’utilizzo dell’arma chimica, che provocherà la rappresagl­ia e la risposta immediata da parte della Francia». Il presidente francese ha ricordato che «la priorità è la disfatta dello Stato Islamico», che le forze russe colpiscono molto raramente preferendo concentrar­si sui ribelli anti-Assad, e ha annunciato la nascita di un gruppo di lavoro antiterror­ismo con esperti russi e francesi. Quanto all’Ucraina, Macron ha chiesto un rilancio nei negoziati «formato Normandia», cioè tra Russia, Ucraina, Germania e Francia.

Sui diritti umani, spesso tralasciat­i dagli interlocut­ori di Putin durante gli incontri internazio­nali, Macron è stato al contrario molto esplicito: «Ho indicato in modo preciso al presidente Putin quali sono le attese della Francia riguardo alle notizie della repression­e di omosessual­i in Cecenia, e quanto al trattament­o delle organizzaz­ioni non governativ­e».

Nelle stesse ore, mentre Macron affrontava la questione con Putin a Versailles, la Francia ha accolto sul suo territorio il primo rifugiato perseguita­to in Cecenia perché omosessual­e.

Quanto alla relazione tra i due leader, alla domanda se fosse «calda» o meno Macron ha risposto senza imbarazzi: «La vita politica o la diplomazia non consistono nel commentare elementi di termodinam­ica o di chimica personale. Si tratta di portare soluzioni concrete a problemi reali». Bisognava riannodare un dialogo interrotto da tempo senza cedere sui principi, e la missione è compiuta.

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Il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente russo Vladimir Putin attraversa­no la Galerie des Batailles a Versailles
 ?? (Afp) ?? Reggia Il presidente russo Vladimir Putin (a destra) viene accolto, ieri, alla Reggia di Versailles, alle porte di Parigi, dal neopreside­nte francese Emmanuel Macron
(Afp) Reggia Il presidente russo Vladimir Putin (a destra) viene accolto, ieri, alla Reggia di Versailles, alle porte di Parigi, dal neopreside­nte francese Emmanuel Macron

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