Corriere della Sera

Intesa Pd-M5S, strappo con Alfano

Sì al sistema tedesco. Fico: è stata una riunione cordiale e distaccata Centristi-Renzi, è alta tensione. Telefonata tra il leader dem e quello di FI

- Dino Martirano

L’«accordone» Pd-FI-M5S-Lega sulla legge elettorale «alla tedesca», con sbarrament­o al 5%, arriva oggi alla prova della direzione dem convocata da Renzi e, se non ci saranno intoppi, già domani sera i quattro partiti favorevoli al modello proporzion­ale inizierann­o a mostrare i muscoli in commission­e. In Aula, alla Camera, si inizierà a votare il 12, dopo le Amministra­tive.

I testi sul «modello tedesco» restano ancora chiusi nei cassetti ma, in serata, a Montecitor­io circolava la notizia di un colloquio telefonico tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi anche per confermare due dettagli della legge tedesca che non sono secondari nella sua versione italianizz­ata: il triplo «paracadute» previsto nei listini proporzion­ali (in Germania ce ne è uno) per i candidati illustri bocciati nei collegi uninominal­i ai quali i segretari devono pur garantire un posto sicuro; la cancellazi­one della norma «salva Alfano» che in Germania prevede una rappresent­anza parlamenta­re anche per i partiti sotto il 5% che vincono almeno tre collegi uninominal­i.

Sulla soglia del 5%, Matteo Renzi ha infatti chiuso la porta in faccia ad Angelino Alfano. Sullo sbarrament­o alto il Pd ha incassato prima il sì del M5S («Tutto bene», dirà Rosato al termine del vertice — cui hanno partecipat­o anche Zanda e Fiano — con Toninelli, Crimi e Fico, che chiosa: «Riunione cordiale e distaccata»), poi quelli di Alfredo D’Attorre (Mdp), di Nicola Fratoianni (Sinistra italiana) e di Riccardo Nencini (Psi). Poi c’è stato al Nazareno il faccia a faccia Renzi-Alfano che non è andato bene perché il Pd, come FI e M5S, è irremovibi­le sul 5% che condannere­bbe Ap all’oblio: «Posizioni distanti anche sulla durata della legislatur­a. Noi non minacciamo ma il 1° giugno, alla direzione del partito, prenderemo le nostre decisioni», ha chiosato il ministro degli Esteri.

Federico Fornaro (Mdp), pur essendo favorevole al 5%, segnala: «Il M5S ha chiesto al Pd di assegnare i seggi con il metodo D’Hondt, e non con il quoziente naturale, che premia solo i partiti grandi». Campo progressis­ta, il movimento di Giuliano Pisapia che potrebbe fare cartello elettorale con Mdp e Si, critica «una legge elettorale che condurrà probabilme­nte a un governo di larghe intese di cui il Paese non ha bisogno e che allontaner­à sempre di più dall’impegno politico».

Oggi il giro di colloqui del Pd prosegue con FI, Lega e Fratelli d’Italia.

 ??  ?? 25 aprile 2013 Enrico Letta incontra una seconda volta la delegazion­e 5 Stelle, questa volta da premier incaricato: anche in questa occasione il vertice si conclude con un nulla di fatto 17 luglio 2014 Il tavolo d’incontro, sempre con Renzi, vede in...
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 ??  ?? 27 marzo 2013 Il premier incaricato Pier Luigi Bersani, con Enrico Letta, vicesegret­ario del Pd, incontra i capigruppo M5S Roberta Lombardi e Vito Crimi, che negano qualsiasi appoggio 20 febbraio 2014 Stavolta è Beppe Grillo a guidare la delegazion­e 5...
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