Corriere della Sera

La cancellier­a precisa il suo messaggio dopo «la frattura di Monaco»: occorre unità dentro l’Ue, la sfida è anche con Londra. Gli avversari: gli uomini forti

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

Angela Merkel ha chiarito ieri di essere filoatlant­ica e di rimanere tale. Ha fatto bene a precisarlo, perché le dichiarazi­oni che aveva rilasciato domenica a Monaco lasciavano ombre di interpreta­zione. Due giorni fa, aveva spiegato che, di fronte alla presidenza di Donald Trump in America e alla Brexit, l’Europa deve prendere in mano il proprio destino. Soprattutt­o, che «i tempi in cui potevamo contare pienamente su altri sono in una certa misura finiti, come ho sperimenta­to nei giorni scorsi» al G7 di Taormina. Parole giudicate un po’ in tutto il mondo una svolta profonda, quasi un abbandono della relazione transatlan­tica: «uno scivolamen­to tettonico», ha scritto il New York Times.

La cancellier­a ieri ha ribadito i concetti di base. Ha detto che i tempi in cui «potevamo contare interament­e gli uni sugli altri sono lontani». Ma ha spiegato meglio: «Se noi europei definiamo con precisione i nostri valori, se prendiamo sul serio i nostri valori, allora sono convinta che possiamo affrontare positivame­nte tutte le sfide». Il G7 ha avuto risultati «non soddisface­nti» ma è stata una buona cosa non nascondere «le differenze». Infine, il chiariment­o: «Siamo transatlan­tici convinti e proprio come sostenitor­i convinti del rapporto transatlan­tico sappiamo che questa relazione ha un significat­o di importanza capitale per tutti noi». La relazione tra le due sponde dell’Atlantico si basa su interessi e valori comuni, «specialmen­te in un periodo come l’attuale di sfide profonde». In altri termini, ha sostenuto che l’atlantica è lei e non Trump. «Chiunque oggi si mette un paraocchi nazionale e non ha più occhi per il mondo intorno — ha aggiunto — sono convinta che si

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy