Il premio agli studenti ambasciatori di legalità
Quaranta studenti provenienti dalle scuole secondarie di secondo grado Lombardia e Piemonte — nell’aula magna dell’Università Iulm di Milano — ieri sono stati premiati con il titolo di «ambasciatori della cultura della legalità» nell’ambito del progetto ideato dal Centro internazionale ricerche giuridiche iniziative scientifiche (Cirgis) che ha coinvolto 270 alunni. La cerimonia è avvenuta al termine di quattro panel che hanno spaziato su temi come la corruzione, il bullismo, l’ambiente e la famiglia. Un comitato scientifico, poi, ha scelto i migliori 40 alunni valutando la chiarezza espositiva, l’efficacia, la capacità di contestualizzare i temi e la rilevanza delle argomentazioni. «La scelta è stata difficile — ha detto il professor Giuseppe Aglialoro, segretario generale internazionale del Cirgis — perché hanno esposto le loro tesi con proprietà oratoria». Il progetto, attraverso sette giornate di studio, ha fatto confrontare i ragazzi con il mondo dell’università, istituzioni bancarie, magistratura, forze dell’Ordine. «I partecipanti hanno compiuto un percorso significativo — ha spiegato Rosa Polizzi, presidente di sezione della corte d’Appello di Milano e del Cirgis — acquisendo competenze e il coraggio di testimoniare la cultura della legalità. Gli attestati di oggi non sono mera carta». Canio La Gala, comandante provinciale dei carabinieri di Milano, ha sottolineato l’importanza della cultura della legalità perché «le regole non vanno vissute come imposizioni ma capite e interiorizzate». Infine, Luciano Fontana, direttore del Corriere, ha esortato gli studenti «a non rassegnarsi mai e seminare ovunque un pezzetto di legalità perché così avremo un Paese in cui la legalità è la normalità». I «neo ambasciatori», da oggi, dovranno trasmettere i principi acquisiti ai ragazzi di elementari e medie.