La fanno bere, violentata a 15 anni Arrestati due suoi amici ventenni
Taranto, la ragazza ha taciuto per 2 mesi prima di denunciare. I fermati sono incensurati
L’hanno indotta a bere alcolici per ore, fino a farla ubriacare; poi, quando aveva perso lucidità, l’hanno costretta a compiere atti sessuali. Lei, una ragazza di quindici anni, è tornata a casa e all’inizio non ha detto nulla: per due mesi è rimasta imprigionata in un dolore silenzioso, non si è confidata con nessuno fino a quando non ha trovato la forza di raccontare tutto e rivolgersi alla polizia.
Gli agenti, al termine di un’inchiesta condotta con la massima cautela, hanno arrestato un giovane di 21 anni e un diciannovenne: il primo è finito in carcere, l’altro ha ottenuto il beneficio dei domiciliari, tutti e due sono accusati di concorso in violenza sessuale di gruppo aggravata anche se ripetono di essere innocenti.
È accaduto nel novembre dell’anno scorso a Taranto. Gli investigatori hanno ricostruito una serata d’orrore tra amici. Perché i tre si conoscevano bene, frequentavano la stessa comitiva e uscivano spesso insieme. La ragazza di loro due si fidava. Al punto che, senza nutrire alcun sospetto, si è presentata spontaneamente a casa del ventunenne: nei giorni precedenti era stato il suo compleanno, ma lei era fuori e non aveva potuto partecipare alla festa. E così ha pensato di fare un’improvvisata: lo ha raggiunto nell’appartamento portando anche alcune bottiglie di alcolici. In casa c’erano solo loro tre. E qui, secondo la ricostruzione della squadra mobile, la minorenne è stata fatta ubriacare ed è stata violentata.
La ragazza è tornata a casa. Non ha parlato con nessuno: inizialmente non ha detto niente in famiglia né si è confidata dopo con le amiche, tentando forse di mettersi alle spalle l’orrore. Ma in realtà già a scuola qualcuno aveva notato che il suo comportamento era cambiato. Dopo due mesi, a gennaio, la quindicenne è crollata e ha deciso di presentare denuncia alla polizia: gli agenti sono riusciti a raccogliere il suo drammatico racconto ed è scattata l’inchiesta della Procura di Taranto.
A quel punto è partita la caccia ai riscontri. Gli investigatori non hanno tralasciato nessuna strada, hanno tentato di ricostruire la cerchia di amicizie e hanno avviato una serie di interrogatori per verificare quelle dichiarazioni.
La ragazza è stata sentita più volte, così come sono stati ascoltati anche i due presunti responsabili, entrambi incensurati e di buona famiglia, quelli che secondo l’accusa avrebbero compiuto la violenza approfittando della facciata di una falsa amicizia: i due hanno sempre negato, hanno risposto alle domande ripetendo che lei era consenziente e che quindi non c’è stata alcuna violenza.
Una versione che non ha convinto gli investigatori. Che ieri hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Taranto, Vilma Gilli.