Corriere della Sera

Lotta ai pregiudizi, premiati J-Ax e il film di Genovese I Diversity Media Awards contro le discrimina­zioni di genere. Sala: Milano lavora su diritti e inclusione

- Elisabetta Andreis

J-Ax è il personaggi­o dell’anno e «Perfetti sconosciut­i» diretto da Paolo Genovese il miglior film italiano del 2016. Lo hanno sancito i Diversity media awards durante il gala all’Unicredit Pavillon di Milano dove ieri sera sono stati premiati coloro che meglio hanno rappresent­ato il mondo Lgbt sfidando pregiudizi e discrimina­zioni.

«Sono stato deriso e preso di mira dai bulli da ragazzino, so cosa vuole dire sentirsi fragili per una presunta diversità» ha detto a margine il rapper e cantautore. La motivazion­e con cui l’associazio­ne no-profit Diversity gli ha conferito il premio è netta: «Abbiamo bisogno di alleati che si “incazzino” di fronte all’odio, proprio come farebbe il compagno di classe che vorremmo accanto durante un episodio di bullismo: alzandosi e prendendo posizione, perché è solo così che ognuno può fare la differenza».

Per la carta stampata hanno vinto l’articolo di informazio­ne di Francesco Merlo (La Repubblica) sulla paternità di Nichi Vendola e quello di costume di Anna Alberti (Marie Claire) «Vi sembra possibile essere adottati dalla mamma?», mentre la miglior testata è il Tg1, con un servizio di Isabella Schiavone. Ancora, sul podio delle serie tv sono state proclamate «Un medico in famiglia» e «Modern family», miglior programma radio «Il ruggito del coniglio» e miglior pubblicità Smemoranda, mentre «Stato civile» è emerso tra i palinsesti tv e Lodovica Comello è l’Influencer dell’anno.

In sala, a partecipar­e alla festa, tanti nomi noti: tra gli altri Roberto Vecchioni, papà di Francesca che ha fondato Diversity e organizzat­o la cerimonia. E poi Paola Turci, Malika Ayane, Ivan Cotroneo, Syria, Luca Bottura, La Pina, Oscar Farinetti, Gino Strada e Gino & Michele. In prima fila c’era anche il sindaco Beppe Sala: «Milano lavora sull’inclusione e sui diritti alimentand­o il dibattito, ma sa anche passare all’azione e i cittadini danno un grande contributo».

La soddisfazi­one è negli occhi di Francesca Vecchioni, deus ex machina del premio: «Siamo alla seconda edizione e rispetto all’anno scorso sui media, e in particolar­e nei programmi di intratteni­mento, si parla di più e meglio di diversità e storie Lgbt. Dovrebbe diventare, questa, una battaglia di tutti».

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