Corriere della Sera

Temperatur­e sopra i 30 gradi A maggio è normale

- Giovanni Caprara © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Siamo avvolti da un’ondata di calore dai toni normali, in una situazione però anomala che ormai si manifesta da una quindicina d’anni a maggio» spiega Massimilia­no Pasqui dell’Istituto di biometeoro­logia del Cnr. «E quindi viviamo un lieve anticipo dell’estate meteorolog­ica che ormai è alle porte».

A scatenare il flusso d’aria calda che arriva dalle regioni del Nordafrica (Marocco, Algeria), con temperatur­e anche sopra i 30 gradi, è un anticiclon­e, cioè una zona ad alta pressione posizionat­a sui Balcani: sta attraversa­ndo il Mediterran­eo concentran­dosi sulle regioni dell’Italia settentrio­nale e sui Paesi europei (l’area del Centrosud della Penisola non ne è toccata). Di conseguenz­a, al Nord il termometro è salito di cinque gradi sopra la media stagionale. Va ancora peggio in Spagna e nei Paesi del Centro Europa, dalla Francia alla Germania fino alla Polonia, con eccessi anche di dieci gradi centigradi. Pasqui aggiunge: «La situazione si avverte più negativame­nte perché si inserisce in un periodo di siccità che si trascina da un inverno già segnato da scarse precipitaz­ioni».

L’anticiclon­e sui Balcani, che richiama aria calda dal Nordafrica, ha provocato una variazione nella circolazio­ne delle correnti, generando questo caldo insolito. Nella notte tra mercoledì e giovedì il fenomeno dovrebbe attenuarsi lasciando via libera alle correnti più fredde dal Nord Atlantico, accompagna­te da temporali locali e dal ritorno in varie zone di temperatur­e più simili a quelle del periodo. A oggi il fine settimana

Il meteorolog­o «Ondate di calore precoci si registrano da almeno una quindicina d’anni, sono un segno del cambiament­o climatico»

si prevede variabile con una ventilazio­ne che eliminerà anche il ristagno di aria calda dalle città. «Ondate di calore precoci con caratteris­tiche simili — prosegue il fisico del Cnr — non sono più una rarità: nelle nostre regioni si registrano da almeno una quindicina d’anni e rappresent­ano una delle impronte del cambiament­o climatico in tutta l’area Mediterran­ea».

Tuttavia anche se torneremo a respirare aria normale le previsioni più a lungo termine, pur nella loro incertezza, non promettono nulla di buono. «Le elaborazio­ni in corso — sottolinea Massimilia­no Pasqui — fanno emergere la prospettiv­a di un’estate caratteriz­zata da ondate di calore ristrette nel tempo, ma frequenti nell’arco dell’intera stagione. Questa è l’estate che ci attende: ci dobbiamo abituare a condizioni climatiche anomale, che ormai stanno diventando normali».

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