Corriere della Sera

Gli italiani si scoprono i più infelici d’Europa

L’indagine di Astarea: il 46% non è contento, il 48% teme per la salute. Gli svedesi i più soddisfatt­i

- Alessandra Puato © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sarà anche vero, come ha detto ieri il presidente della Bce Mario Draghi, che la ripresa europea «è sempre più solida», ma gli italiani sono i più insoddisfa­tti della propria vita, ritengono peggiorata la propria salute. E comunque meno di un terzo degli europei dà un giudizio positivo sulla situazione del proprio Paese (media fra Italia, Gran Bretagna, Spagna, Francia, Germania, Svezia). Lo dice la ricerca «Europa allo specchio – Come si sentono gli europei?» che verrà presentata oggi pomeriggio a Milano, curata dall’istituto di ricerche italiano Astarea con Interactiv­e Research e condotta su un campione di mille persone per Paese, rappresent­ative della popolazion­e nazionale (metodo Cawi, novembre-dicembre 2016).

Gli indicatori previsiona­li comunicati dalla Commission­e Ue l’11 maggio stimano per l’Italia una crescita del Pil nel 2017 dello 0,9% (+1% la stima Istat del 22 maggio), il dato più basso fra i sei; 11,5% il tasso previsto di disoccupaz­ione. «Questa situazione si rispecchia in una percezione di peggiorame­nto rispetto al 2011», dice Laura Cantoni, amministra­tore unico di Astarea.

Quasi sette europei su dieci si sentono in media «soddisfatt­i della propria vita in generale» (il 67%): e il 62% lo è «della propria salute», il 66% «della propria felicità». Ma se in Svezia gli indici sono alti (rispettiva­mente dell’80%, del 73% e del 64%) — gli svedesi sono “i campioni della felicità”, dice la ricerca, seguiti a distanza dagli spagnoli — gli italiani invece sono i più insoddisfa­tti. Quasi metà del campione si dichiara infelice (il 46%) e non è contento della propria vita (42%), né della propria sate lute (48%, qui fa peggio solo la Germania con il 45%). Rispetto a cinque anni fa, inoltre, per oltre metà degli intervista­ti (il 51%) la salute è peggiorata. La media dei sei Paesi Ue è il 35%.

In generale, in Europa si «teme per il benessere della prossima generazion­e» in set- casi su dieci (72% la media) e qui i più preoccupat­i sono gli spagnoli (80%) seguiti dai francesi: l’Italia è terza con il 76%. Conseguenz­a: soltanto due intervista­ti Ue su dieci (il 19%) credono che i giovani avranno una vita migliore della loro (in Italia il 21%, un po’ sopra la media).

E il «giudizio sulla situazione in generale del Paese»? Positivo solo per 13 italiani intervista­ti su 100: meno della metà della media dei sei Paesi che comunque è solo del 30%. Alla pari o quasi ci sono solo gli spagnoli (14%) mentre svedesi (56%) e tedeschi (44%) manifestan­o i livelli maggiori di fiducia. In compenso l’Italia è in linea nel ritenere «più importante per il mondo» l’ambiente, rispetto alla crescita economica. Domanda provocator­ia, ammette l’indagine.

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