Mix fatale
Schianto mortale La Mercedes con a bordo la principessa Diana e Dodi Fayed contro un pilastro nel tunnel dell’Alma a Parigi il 31 agosto 1997(Afp) La principessa a Londra nel 1997
dell’auto, i bicchieri di troppo bevuti da Henri Paul, e soprattutto le pessime condizioni meccaniche della Mercedes messa a disposizione dal Ritz di Parigi, l’albergo di proprietà proprio di Mohamed Al Fayed.
Tre giornalisti del settimanale Paris Match — Pascal Rostain, Bruno Mouron e JeanMichel Caradec’h — hanno scritto il libro Qui a tué Lady Di? , «Chi ha ucciso Lady Di?», che esce oggi in Francia edito da Grasset, dopo avere studiato le 8.000 pagine degli atti dell’inchiesta e avere ritrovato alcune fonti fondamentali. In particolare un autista del Ritz, Karim, secondo il quale l’auto sulla quale è morta Diana Spencer «era un relitto che non avrebbe mai dovuto tornare su strada».
Gli attimi precedenti l’incidente sono noti, ricostruiti grazie a uno dei primi filmati a risonanza planetaria delle oggi ubique videocamere di sorveglianza. Si vedono Diana e Dodi nella hall del Ritz, che stanno per uscire e aspettano l’arrivo della vettura di lusso. È una Mercedes 280 classe S. D La copertina A lato la principessa Diana sulla cover dell’ultimo numero del settimanale da oggi nelle edicole
Sull’ultimo numero del settimanale «OGGI», in esclusiva l’anticipazione del libro «Chi ha ucciso Lady Di?»: tre giornalisti francesi rivelano come l’incidente costato la vita a Diana d’Inghilterra il 31 agosto 1997 non fu il risultato di un complotto ma di una serie di sfortunate coincidenze. A partire dalle precarie condizioni della Mercedes S280 che finì contro un pilastro del tunnel de L’Alma a Parigi. Quella macchina non avrebbe dovuto circolare. Prima di finire alla società di noleggio era stata rubata e ritrovata con la carrozzeria sfasciata. Una vettura in pessime condizioni, il bicchiere di troppo bevuto dall’autista e la velocità