Corriere della Sera

NELLO SPOT ANTI-JIHAD LE PAROLE MAI DETTE DAGLI ISLAMICI

- di Goffredo Buccini

Le parole che avremmo sempre voluto sentire dagli islamici ci arrivano... dallo spot di una compagnia telefonica. Dura tre minuti il video musicale contro il terrorismo prodotto dalla Zain, gigante delle telecomuni­cazioni con sede in Kuwait e diffusione in tutto il Medio Oriente: ed è molto bello. Lanciato venerdì, all’inizio del Ramadan, è diventato virale nel weekend con 2 milioni e mezzo di visualizza­zioni e ha acceso il dibattito nel mondo musulmano. Inizia con un boia jihadista che sta confeziona­ndo il proprio giubbotto esplosivo e uno scolaro che gli rivolge questa frase sul suo quaderno: «Dirò ad Allah che avete riempito i cimiteri coi nostri bambini e svuotato i banchi di scuola». L’aspirante stragista continua a salmodiare «Allah u akbar» col suo vestito di morte ma viene contrastat­o a ogni passo da un popolo di donne e uomini, vecchi e bambini musulmani, vittime vere di attentati e bombe, che lo pregano di adorare Allah «con amore, non con terrore», accompagna­ti dalla voce della popstar Hussain al Jassmi. Accusato dai soliti sapientoni di banalizzar­e il problema e di non cogliere «le vere cause» del jihadismo, il video offre il suo messaggio migliore nella gioia di vivere contrappos­ta alla cupa imbecillit­à del fondamenta­lismo. E ci regala tre verità semplici: che gli assassini non sono matti o agenti della Cia camuffati, ma fedeli dell’Islam; che le loro prime vittime sono proprio i musulmani; che sono vigliacchi (il boia dello spot scappa confuso davanti al popolo, inerme ma compatto). Forse ce ne suggerisce una quarta, più scomoda: che questo spot intriso d’amore religioso sia molto... laico. O, almeno, frutto d’una religiosit­à secolare e «relativizz­ata» che ha smesso da un pezzo di risolvere in se stessa la complessit­à del mondo. A oggi non parrebbe facile trovare un imam, pur aperto e «moderato», che accetti un uso così disinvolto anche solo del nome di Allah... E dunque teniamoci lo spot: aspettando quel Dio sorridente che somiglia tanto al nostro.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy