Messina: meno filiali, ma senza esuberi Il boom agricolo
Otto miliardi per fare credito alle imprese dell’agroalimentare nel periodo 2017-2019. A tanto ammonta il finanziamento al centro dell’accordo tra il ministero delle Politiche agricole e Intesa Sanpaolo annunciato ieri dal ministro Maurizio Martina e dal ceo di Intesa, Carlo Messina, che amplia di 2 miliardi il plafond di credito del 2016.
Secondo i calcoli della banca, le iniziative messe in campo con il Mipaaf potranno generare sino a 70 mila nuovi posti di lavoro e 10 miliardi di nuovi investimenti.
Nel 2016 Intesa ha erogato 2,2 miliardi di credito, ma il dato più rilevante arriva dall’occupazione giovanile in agricoltura: secondo il chief economist della banca, Gregorio De Felice, dal 2014 allo scorso anno in Italia i giovani impegnati nell’agroalimentare sono aumentati del 37,8% rispetto a Francia (+22,2%), Spagna (-6,7) e Germania (16,5). «Il sistema agroalimentare italiano è sempre più motore della ripresa economica e del rilancio dell’occupazione nel nostro Paese», osserva il ministro Martina. Tornando sulle indiscrezioni riportare dal Financial Times sul possibile taglio di un terzo delle filiali di Intesa, Messina precisa: «La nostra banca potrà essere lasciata solo dalle persone che scelgono di lasciare. Questi sono i principi chiari di Intesa Sanpaolo. Poi valuteremo se ci sono da fare riduzioni di filiali, ma sempre nel rispetto delle persone che sono strategiche». Il top manager poi aggiunge: «Il nuovo piano industriale sarà basato su crescita e innovazione: la filiale rimarrà luogo centrale della relazione con i nostri clienti e le persone rimarranno l’elemento centrale di Intesa Sanpaolo».