Il Milan viaggia a doppia velocità
Prolunga il contratto a Montella e mercato vivace Problemi per Kessie, ordinate altre visite mediche
Il rinnovo social è arrivato ieri subito dopo pranzo, prendendo un po’ in contropiede tutti. Lunedì sera c’era stato un cambio di programma: l’ad Marco Fassone e l’allenatore Vincenzo Montella erano tornati assieme a Milano lasciando gli sponsor in Sardegna per il workshop senza fare annunci; Montella in un primo momento avrebbe dovuto rientrare a Roma per iniziare le sue vacanze. Ma la firma sul nuovo contratto val bene un leggero slittamento delle ferie: così lunedì a cena, presente anche il d.s. Massimiliano Mirabelli, l’argomento è stato affrontato e risolto con una certa velocità. La riunione di ieri mattina a Casa Milan è servita per definire i dettagli. Matrimonio prolungato di un anno, fino a giugno 2019, stipendio che passa da 2,3 milioni a 3, con un premio se raggiunge la Champions, allenatore che inizia la stagione non in scadenza (cosa che nello strano mondo del calcio viene sempre considerata assai sconveniente, portatrice di immediata delegittimazione).
Tutti felici e contenti, dunque. Il Milan può passare a rinnovi che sono meno scontati, come quello di Gigio Donnarumma, e a chiudere per gli altri obiettivi di mercato; Montella può dirsi «entusiasta» e puntare a «traguardi gloriosi», che ora dovranno necessariamente essere diversi da quelli citati nel comunicato ufficiale per descrivere la stagione appena conclusa, che contempla, oltre «al trofeo prestigioso e la qualificazione ai preliminari», anche «la vittoria storica di Bologna in 9 contro 11». D’ora in poi, il Milan non potrà accontentarsi di questo. L’obiettivo societario è il ritorno in Champions. «Pressione per questo? Assolutamente no — ribatte Montella che si assegna un 7+ per la scorsa stagione —, ma la domanda da farci è cosa dobbiamo fare per conquistare un posto in Champions. Risposta: dobbiamo lavorare molto. Perché le prime tre, Juve, Roma e Napoli a ora sono irraggiungibili, l’Inter ha una rosa importante, la Lazio ci è finita davanti e non ho citato l’Atalanta solo perché ha meno abitudine a stare così in alto. Quindi gli obiettivi, realistici e auspicabili, si decideranno solo alla fine del mercato».
Sul quale il Milan, fin qui, ha viaggiato spedito: ieri è diventato ufficiale l’ingaggio fino al 2021 del primo acquisto cinese, il difensore centrale Mateo Musacchio. La soddisfazione generale, però, è stata guastata dall’imprevisto che si è verificato durante le visite mediche di Franck Kessie: lo staff del Milan (sempre molto scrupoloso) ha trovato un problema fisico e ha ordinato ulteriori accertamenti sul ragazzo. Non c’è allarme, al contrario in serata si è diffuso un certo ottimismo che oggi si possa risolvere tutto, ma bisogna attendere il supplemento di esame per poter dire che l’ex
atalantino è diventato un giocatore del Milan. Intanto il mercato prosegue, non dovrebbe mancare molto alle visite di Ricardo Rodriguez, ma è il centrocampo il reparto che sembra raccogliere le maggiori attenzioni: a Roma sono certi che il capitano della Lazio Lucas Biglia sia molto vicino al Milan, mentre non va ancora esclusa l’idea Tolisso («È un giocatore che mi piace», la benedizione di Montella).
Dopo la finale di Champions, infine, il Milan affonderà il colpo per Alvaro Morata, l’attaccante big che può fare la differenza. «È un dato di fatto che percentualmente abbiamo realizzato meno di quanto costruito — dice Montella —, ma non mi riferisco solo agli attaccanti centrali». Averne uno così, là davanti, però, potrebbe aiutare.