Corriere della Sera

La Juve si affida ai corazzieri per l’assalto alla Champions

Dal muro davanti a Buffon fino a Mandzukic in attacco, Allegri sceglie la potenza e studia una novità

- Filippo Bonsignore

«Non sono al cento per cento, è stata una stagione troppo travagliat­a dagli infortuni. Mi sento già felice di essere arrivato fin qui e di potermi giocare le mie carte. Dall’inizio? Non lo so. Se anche dovessi partire dalla panchina cercherei comunque di dare il mio contributo».

Gareth Bale rompe il catenaccio di Zidane sulla formazione. La finale a Cardiff sabato la vedrà al 99% dalla panchina, ma non c’è troppo spazio per la tristezza. Gli infortuni alla caviglia gli hanno fatto persino temere per la carriera. Peccato, perché era casa sua: «Da bambino sognavo di giocare una finale di Champions, ma non ho mai pensato di giocarla a Cardiff perché non avevamo certo uno stadio degno di una partita così».

La formazione anti-Juve sembra fatta: Isco trequartis­ta per cercare lo spazio tra le linee bianconere. Almeno in fase offensiva, perché con la palla alla Juve dovrà scalare sulla linea dei centrocamp­isti a fare una linea a quattro che, ad esempio, non dispiace a Toni Kroos: «Non è lo stesso giocare con il 4-4-2 o con il 4-3-3. Cosa è meglio? Ho una mia idea, ma non ve la dico. Se mi sono sentito con Khedira? No, non è il momento degli scherzi».

Florentino Perez dovrà farsene una ragione. Al presidente «gusta» di più il gallese, che è costato 100 milioni e che potrebbe

Chiellini La fase difensiva si fa in undici Serve gente pronta al sacrificio e all’aiuto che c’è da parte di tutti a cominciare dagli attaccanti Zidane Alla Juve sono legato da tanti bei ricordi, ma qui è casa mia Bale Non sono al cento per cento e non so se giocherò dall’inizio

Confermato Maurizio Sarri 58 anni (Ansa)

I corazzieri per l’assalto alla coppa. La Juve punta sul fisico per reggere l’impatto del Real Madrid: la qualità per Zidane, la forza d’urto per Allegri, distribuit­a in tutte le zone del campo e unita ai ricami di Dybala, al tocco brasiliano di Dani Alves e alle aperture di Pjanic per innescare Higuain. Centimetri (è tutta gente attorno agli 1,90), muscoli, potenza. A partire dal muro davanti a Buffon. Messi & co. hanno già sbattuto contro la BBC bianconera, respinti nei 180 minuti senza segnare neanche un gol. Ora arriva la controprov­a contro la (possibile) BBC madridista: tutto dipenderà dalla presenza di Bale o di Isco, accanto a Benzema e Cristiano. Ma un dato è incontrove­rtibile: 3 reti soltanto al passivo in 12 partite in questa stagione di Champions per i campioni d’Italia, uno solo nei turni a eliminazio­ne diretta. Nessuno ha fatto meglio. «La fase difensiva si fa Concentrat­i Bonucci, Alex Sandro, Chiellini e Mandzukic, l’anima operaia della Juventus (Afp) in undici e la cosa importante è la disponibil­ità al sacrificio e all’aiuto che c’è da parte di tutti, a cominciare dagli attaccanti» ha ricordato Chiellini che, rispetto a due anni fa a Berlino quando era infortunat­o, sarà accanto a Barzagli e Bonucci.

Già, gli attaccanti. Ascoltando Chiellini, la mente corre subito a Manduzkic. Centravant­i di natura, trasformat­o da Allegri in esterno sinistro a tutto campo. Gol (10 complessiv­i finora) ma soprattutt­o mille rincorse, mille scivolate, mille recuperi. Dalla svolta tattica del 4-2-3-1 di fine gennaio, il croato è stato in versione SuperMario. Un suo intervento in difesa è salutato quasi come un gol dal pubblico. È lui l’uomo dell’equilibrio, che rende sostenibil­e il modulo «a cinque stelle». È lui il simbolo della Juve che sa cambiare pelle e sorprender­e con novità che spiazzano. E chissà che l’attenzione particolar­e che Allegri durante l’allenament­o di lunedì ha riservato proprio a Mandzukic non possa portare a qualche altra invenzione che riguardi il croato e che possa spiazzare Zidane. Mario è gia stato decisivo in una finale di Champions (con il Bayern Monaco nel 2013): logico che il fattore esperienza, nel contesto di una finale, giochi un ruolo decisivo. Vale anche per Khedira, l’altro fedelissim­o di Allegri (45 presenze stagionali). Il tedesco ha alzato la coppa proprio con il Real, la Decima nel 2014, e ora cerca il bis in bianconero. Ma ciò che più conta è che ha ritrovato la condizione dopo l’infortunio e tornerà al fianco di Pianic. I corazzieri sono pronti a prendersi la coppa.

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