Corriere della Sera

«Italia vulnerabil­e il debito ci frena Ora si intervenga»

Bankitalia, la difesa di Visco: Vigilanza corretta

- Basso, Righi, Sensini

Il governator­e della Banca d’Italia Ignazio Visco dice che l’Italia deve «approfitta­re del consolidam­ento della ripresa» ma mette in guardia dall’«eccessivo debito» che frena la crescita. La strada è già iniziata, ma i cambiament­i richiedono tempo evitando «marce indietro sulle riforme». Inoltre la politica economica dovrà avere una «veduta lunga». Poi la difesa: «Sulla Vigilanza abbiamo fatto la nostra parte».

L’Italia deve «approfitta­re del consolidam­ento della ripresa per accelerare il necessario aggiustame­nto struttural­e» dei conti pubblici, senza ritardare oltre «la riduzione del debito pubblico», che la rende vulnerabil­e. Il percorso è già iniziato, ma deve rafforzars­i: i cambiament­i richiedono tempo e continuera­nno a «sollecitar­e uno sforzo eccezional­e», evitando «marce indietro sulle riforme», ma la politica economica dovrà avere una «veduta lunga». E i partiti, di nuovo pronti alla sfida per la guida del Paese, dovranno «cercare il consenso con la definizion­e e la comunicazi­one di programmi chiari, ambiziosi, saldamente fondati sulla realtà».

Il sistema è vitale

Quelle di ieri potrebbero essere le sue ultime Consideraz­ioni finali, se il mandato che scade a fine ottobre non verrà rinnovato, e il governator­e della Banca d’Italia, Ignazio Visco, raramente è stato più incisivo. Ha indicato un obiettivo preciso per la politica di bilancio, un avanzo primario del 4% del Pil, ambizioso ma possibile anche con tassi in leggero aumento, come il livello necessario, con una crescita dell’1% e l’inflazione al 2%, per riportare il debito sotto il 100% del prodotto interno lordo in dieci anni. Ha rammentato alle banche i loro compiti, la razionaliz­zazione degli sportelli, la riduzione dei costi del lavoro, la gestione attiva o la cessione senza sconti delle sofferenze, la massima attenzione alla correttezz­a con i clienti.

Ma ha difeso il sistema, che non è in crisi nonostante alcuni casi isolati, ma vivo, come dimostrano l’aumento Unicredit e la fusione Bpm-Banco, e ridimensio­nato il problema delle sofferenze. Il nodo vero, ha detto, sono i 20 miliardi di crediti deteriorat­i in mano alle banche in difficoltà, che se fossero ceduti determiner­ebbero 10 miliardi di perdite. Soprattutt­o Visco ha difeso l’operato della banca centrale, finita spesso nel mirino delle critiche politiche, e ieri sostenuto dalla non simbolica presenza del governator­e onorario Mario Draghi, presidente della Bce, che alle Consideraz­ioni finali mancava dal 2012. Nel farlo, Visco è anche uscito dal canone classico delle Consideraz­ioni, con un lungo inciso fuori dal testo ufficiale.

Malaffare ricorrente

«Le crisi bancarie non sono purtroppo una peculiarit­à dei nostri tempi, e come dimostra la storia non è sempre possibile prevenirle» ha detto Visco, parlando a braccio, citando Sindona, l’Ambrosiano, il Banco di Napoli. «I casi di cattiva gestione, se non di vero e proprio malaffare, si ripetono con una certa regolarità, indipenden­temente da chi sta al governo o in Banca d’Italia» ha detto Visco. «La Banca d’Italia negli ultimi anni è stata criticata in maniera aspra, accusata di non aver capito cosa accadeva o di essere intervenut­a troppo tardi. Non sta a me giudicare, posso solo dire che l’impegno del direttorio è stato massimo». Come la collaboraz­ione con la magistratu­ra, alle quale sono state inviate segnalazio­ni «già nel corso degli accertamen­ti ispettivi».

L’Europa non aiuta

Il quadro delle regole europee sulle banche, poi, è profondame­nte cambiato, senza che ve ne fosse sufficient­e «consapevol­ezza» nella classe politica, ed è diventato meno efficace. Troppe autorità, processi decisional­i «incompatib­ili con la rapidità degli interventi», senza «coordiname­nto». E mancano progetti chiari, a cominciare dalla bad bank di sistema per lo smaltiment­o delle sofferenze. «Servirebbe» dice Visco, ma la Ue tentenna, e l’incertezza è deleteria.

«Sono fiducioso che al di là dell’incertezza il paese saprà ottenere risultati che servono l’interesse generale» ha concluso Visco, sollecitan­do maggiori investimen­ti pubblici, la revisione delle agevolazio­ni fiscali, la lotta all’evasione, il piano per l’abbattimen­to del debito. «Visco sa che è rimasto costante e i nostri dati oggi ci diranno che il rapporto con il pil è sceso» commenta il segretario del Pd, Matteo Renzi.

 ??  ?? Il presidente della Bce Mario Draghi ha partecipat­o in Banca d’Italia alla presentazi­one della Relazione annuale con le Consideraz­ioni finali del Governator­e Ignazio Visco. È la prima volta da quando Draghi, sei anni fa, ha assunto la guida dell’Eurotower. Nei prossimi mesi la Bce prenderà decisioni in merito all’uscita dalla politica monetaria del «quantitati­ve easing»
Il presidente della Bce Mario Draghi ha partecipat­o in Banca d’Italia alla presentazi­one della Relazione annuale con le Consideraz­ioni finali del Governator­e Ignazio Visco. È la prima volta da quando Draghi, sei anni fa, ha assunto la guida dell’Eurotower. Nei prossimi mesi la Bce prenderà decisioni in merito all’uscita dalla politica monetaria del «quantitati­ve easing»
 ??  ?? Carlo Messina è alla guida di Intesa SanPaolo, banca leader nel sistema creditizio italiano con oltre tremila filiali e circa undici milioni di clienti La leader della Cgil Susanna Camusso, presente alla relazione di Ignazio Visco, ha dichiarato la sua soddisfazi­one per l’accento posto sulla centralità del lavoro per il cambiament­o del Paese
Carlo Messina è alla guida di Intesa SanPaolo, banca leader nel sistema creditizio italiano con oltre tremila filiali e circa undici milioni di clienti La leader della Cgil Susanna Camusso, presente alla relazione di Ignazio Visco, ha dichiarato la sua soddisfazi­one per l’accento posto sulla centralità del lavoro per il cambiament­o del Paese
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L’amministra­tore delegato di Banca Mps — Marco Morelli — affronterà nei prossimi mesi il nodo della ricapitali­zzazio ne dell’istituto senese per il quale è previsto l’intervento dello Stato
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