Corriere della Sera

Ecco capilista bloccati e paracadute nei collegi

Con il testo presentato ieri più potere di manovra ai partiti

- di Dino Martirano

1. Come vengono ripartiti proporzion­almente i candidati? A livello nazionale o per quota circoscriz­ionale?

Il metodo è quello autentico tedesco che prevede il riparto proporzion­ale dei seggi su base nazionale con metodo del quoziente, come chiesto da Forza Italia e dalla Lega. Altrimenti la strada preferita dal M5S e dal Pd era il riparto circoscriz­ionale dei seggi perché questo secondo metodo premia soprattutt­o i due partiti maggiori. Al Senato la ripartizio­ne dei seggi è su base regionale.

2. Quante schede e quanti voti?

In questo caso il testo tedesco è stato abbandonat­o perché in Germania l’elettore può porre sulla scheda per l’elezione del Bundestag due «X»: una sul candidato del collegio uninominal­e e una sul simbolo di un partito (con relativo listone per la quota proporzion­ale) che non deve essere necessaria­mente quello collegato al candidato uninominal­e scelto. Nel «tedesco italianizz­ato» sarà dunque possibile porre una sola «X» sulla scheda che trascinerà il voto per il candidato e, viceversa, quello della lista collegata. Le schede ovviamente saranno due, una per la Camera e una per il Senato.

3. Tornano i capilista bloccati?

Praticamen­te sì. Su richiesta del Pd si è deciso di iniziare l’assegnazio­ne de seggi a livello circoscriz­ionale partendo dai numeri 1 dei listini proporzion­ali (tre candidati al massimo) che l’elettore troverà sulla colonna destra della scheda. Solo dopo questa prima scelta scatterann­o i seggi per i vincitori dei collegi uninominal­i in quella stessa circoscriz­ione e, ove ci fosse la necessità aritmetica, verrebbero infine ripescati anche i numeri 2 e numeri 3 dei listini proporzion­ali.

4. Sono previste le multicandi­dature-paracadute per i big dei partiti?

Sì. Ogni candidato, a discrezion­e assoluta del suo segretario di partito, potrà correre in un collegio uninominal­e e, per sicurezza, potrà portare sule spalle ben tre paracadute corrispond­enti ad altrettant­i posti di capolista nel listino proporzion­ale. Il combinato disposto dei due meccanismi, corsia preferenzi­ale per i capilista e multicandi­dature, conferisce ai leader dei partiti una notevole capacità di programmaz­ione dei rispettivi gruppi parlamenta­ri della XVIII legislatur­a.

5. La soglia del 5% fa scattare un premio implicito per i partiti più grandi?

Sì. Con l’esclusione dei piccoli sotto il 5%, i grandi hanno un premio, perché si dividono i seggi di chi è rimasto fuori. In Germania, ad esempio, questo vuol dire per la Cdu il 41% dei voti e il 49% dei seggi. Cancellata la norma del «tedesco» che prevedeva il ripescaggi­o per il partito che, pur sotto la soglia del 5%, aveva conquistat­o tre collegi uninominal­i.

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