Ecco capilista bloccati e paracadute nei collegi
Con il testo presentato ieri più potere di manovra ai partiti
1. Come vengono ripartiti proporzionalmente i candidati? A livello nazionale o per quota circoscrizionale?
Il metodo è quello autentico tedesco che prevede il riparto proporzionale dei seggi su base nazionale con metodo del quoziente, come chiesto da Forza Italia e dalla Lega. Altrimenti la strada preferita dal M5S e dal Pd era il riparto circoscrizionale dei seggi perché questo secondo metodo premia soprattutto i due partiti maggiori. Al Senato la ripartizione dei seggi è su base regionale.
2. Quante schede e quanti voti?
In questo caso il testo tedesco è stato abbandonato perché in Germania l’elettore può porre sulla scheda per l’elezione del Bundestag due «X»: una sul candidato del collegio uninominale e una sul simbolo di un partito (con relativo listone per la quota proporzionale) che non deve essere necessariamente quello collegato al candidato uninominale scelto. Nel «tedesco italianizzato» sarà dunque possibile porre una sola «X» sulla scheda che trascinerà il voto per il candidato e, viceversa, quello della lista collegata. Le schede ovviamente saranno due, una per la Camera e una per il Senato.
3. Tornano i capilista bloccati?
Praticamente sì. Su richiesta del Pd si è deciso di iniziare l’assegnazione de seggi a livello circoscrizionale partendo dai numeri 1 dei listini proporzionali (tre candidati al massimo) che l’elettore troverà sulla colonna destra della scheda. Solo dopo questa prima scelta scatteranno i seggi per i vincitori dei collegi uninominali in quella stessa circoscrizione e, ove ci fosse la necessità aritmetica, verrebbero infine ripescati anche i numeri 2 e numeri 3 dei listini proporzionali.
4. Sono previste le multicandidature-paracadute per i big dei partiti?
Sì. Ogni candidato, a discrezione assoluta del suo segretario di partito, potrà correre in un collegio uninominale e, per sicurezza, potrà portare sule spalle ben tre paracadute corrispondenti ad altrettanti posti di capolista nel listino proporzionale. Il combinato disposto dei due meccanismi, corsia preferenziale per i capilista e multicandidature, conferisce ai leader dei partiti una notevole capacità di programmazione dei rispettivi gruppi parlamentari della XVIII legislatura.
5. La soglia del 5% fa scattare un premio implicito per i partiti più grandi?
Sì. Con l’esclusione dei piccoli sotto il 5%, i grandi hanno un premio, perché si dividono i seggi di chi è rimasto fuori. In Germania, ad esempio, questo vuol dire per la Cdu il 41% dei voti e il 49% dei seggi. Cancellata la norma del «tedesco» che prevedeva il ripescaggio per il partito che, pur sotto la soglia del 5%, aveva conquistato tre collegi uninominali.