Corriere della Sera

Pisapia fa il passo: «A luglio insieme» Via libera di Mdp

L’ex sindaco fissa la data. Bersani: saremo tanti

- Pierpaolo Lio

Non era quello che avrebbe voluto. Ma la grande alleanza sul proporzion­ale costringe Giuliano Pisapia a scegliere «il piano B». L’ex sindaco di Milano ha deciso comunque di giocare la sua scommessa: dare forma (e un’anima) a un grande centrosini­stra alternativ­o. Anche senza il Pd. Appuntamen­to già fissato il primo luglio a Roma. E Pierluigi Bersani non perde tempo a far sapere che ci sarà.

Il «federatore» parla da Bruxelles, alla presentazi­one europea delle sue Officine delle idee. «Questa accelerazi­one nella competizio­ne elettorale — spiega — ci farà assumere una responsabi­lità in più e cioè quella di aggregare tutte le forze politiche sociali presenti nel Paese, che negli ultimi anni non sono andate a votare o hanno votato turandosi il naso, dando loro la prospettiv­a di un nuovo e rinnovato centrosini­stra». La scintilla è quella legge elettorale alla tedesca che è una pietra tombale al suo progetto originale. «È un passo indietro», dice. «Non dà risposte rispetto a quello che ha detto la Corte costituzio­nale e non serve per garantire quella governabil­ità che è necessaria per il rilancio del Paese». Per la Consulta, ricorda, «hanno rilevanza costituzio­nale sia la governabil­ità, sia la rappresent­anza dei cittadini, sia la possibilit­à dei cittadini di conoscere e scegliere i propri candidati».

Ma la strada sembra ormai tracciata: si andrà a votare in autunno e con una nuova legge proporzion­ale che sembra trovare d’accordo Matteo Renzi, Forza Italia e i Cinque Stelle. E che per Pisapia vuol dire «accordi anomali» all’orizzonte. Non resta che un piccolo spazio in cui muoversi: niente «inciuci» ma nemmeno pura testimonia­nza di una sinistra rancorosa antirenzia­na. L’obiettivo finale è sempre lo stesso che va ripetendo ormai da mesi: «Costruirem­o un nuovo progetto politico che si candida a governare il Paese», promette ai suoi l’ex sindaco arancione. Si parte da Campo progressis­ta, magari Sinistra Italiana e gli scissionis­ti pd di Articolo UnoMdp. E qui si profila il primo ostacolo: il rapporto con Massimo D’Alema. L’ex premier dalle pagine di Repubblica mette in guardia: «Non ci possono essere veti». Cosa che «Giuliano» si affretta a escludere: «Non ho pregiudizi di nessun tipo, tantomeno personali, dialogo con tutti e sono aperto a chiunque voglia condivider­e un programma comune». Chi di sicuro raccoglie l’appello di Pisapia è Bersani. «Bene Giuliano, il 1 luglio io ci sarò e saremo in tanti», gli risponde. Seguito a ruota da Roberto Speranza: «Primo luglio a Roma con Pisapia per una nuova alleanza del cambiament­o — è il suo cinguettio —. Ripartiamo tutti insieme con i nostri valori». Lo ribadisce anche Arturo Scotto. «È un’occasione per riaggregar­e un’area vasta di forze attorno ai diritti e al lavoro, in grado di battere il disegno già delineato delle larghe intese tra Renzi e Berlusconi». La proposta, insomma, piace. Dentro il Pd, chi non dispera è Andrea Orlando che si rivolge «anche a Pisapia» per creare insieme «una grande coalizione contro il populismo».

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