Corriere della Sera

Per i dodici vaccini Dal morbillo alla varicella: guida per i genitori sulle quante iniezioni servono nuove coperture obbligator­ie

- Margherita De Bac

Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, chiarisce i dubbi sollevati dalla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli nell’intervista al Corriere della Sera.

Perché il numero di vaccini obbligator­i pediatrici è passato da 4 a 12 con tanta urgenza?

Ci sono prove sempre più evidenti che la sottovalut­azione dei vaccini sta mettendo a rischio i Paesi del vecchio continente, Romania e Italia in testa. Si stanno riaffaccia­ndo malattie infettive debellate, a cominciare da difterite e poliomelit­e. Il morbillo ha ripreso vigore, c’è allarme per rosolia e pertosse. È urgente alzare il livello delle coperture vaccinali, cioè le percentual­i di bambini protetti dai germi.

Quanto tempo ci vorrà per rimettere la salute dei bambini in sicurezza?

Per difterite, poliomelit­e, epatite B e tetano contiamo di tornare in 2 anni sopra la soglia media nazionale del 95%, considerat­a minima per assicurare la protezione a tutti. Per morbillo, parotite, rosolia e varicella speriamo di eguagliare il risultato nel 2020.

Una volta tornati ai livelli di sicurezza l’obbligator­ietà potrebbe essere revocata?

L’obiettivo è ripristina­re un sistema di adesione volontaria dei cittadini basato sull’informazio­ne. Però in questa fase di emergenza era necessario agire con la coercizion­e. L’Italia deve risolvere un grave problema di salute pubblica. Anche in Germania stanno pensando all’obbligator­ietà.

Il numero di vaccini obbligator­i per l’ammissione a nidi, asilo, elementari e medie sarà allargato?

L’Istituto Superiore di Sanità auspicava che l’elenco comprendes­se l’antipneumo­cocco contro un agente infettivo responsabi­le di meningite nei bambini e polmonite sopra i 65 anni. Il rischio è che i nipoti passino il germe ai nonni. Solo la metà degli anziani attualment­e hanno fatto la profilassi. Il Parlamento nel corso della discussion­e del decreto potrebbe aggiungere una tredicesim­a obbligator­ietà.

I genitori sono preoccupat­i dal «bombardame­nto» di iniezioni cui sarebbero sottoposti i figli. È un timore ragionevol­e?

I vaccini sono offerti nella soluzione di esavalente che contiene 6 componenti contro altrettant­i germi: poliomelit­e, tetano, difterite, epatite B, pertosse ed haemophilu­s influenzae di tipo B, responsabi­le Il Parlamento nel corso della discussion­e del decreto potrebbe anche aggiungere una tredicesim­a obbligator­ietà quest’ultimo di una forma di meningite. Poi c’è la quadrivale­nte che protegge da morbillo, parotite, rosolia, varicella. Nel vaccino tetravalen­te contro il meningococ­co C sono inclusi altri 3 ceppi. Infine l’antimening­ococco B, appena incluso nel calendario del piano nazionale vaccini 20172019. In tutto si tratta di 4 punture intramusco­lari, studiate proprio per agevolare i genitori.

Tante componenti messe tutte insieme sono pericolose?

I vaccini vengono preparati per assicurare la massima efficacia stimolando una risposta dell’organismo molto inferiore a quella dell’antipoliom­ielite di una volta. Le risposte delle difese immunitari­e sono minime rispetto a quelle innestate dal contatto con un ciuccio caduto a terra.

Quanti sono i casi di reazioni gravi ai vaccini?

Rarissimi, uno su 1 milione. È molto più facile essere eletti in Parlamento che avere un danno da vaccino. Gli ultimi episodi risalgono a decenni fa quando veniva somministr­ato l’antipolio Sabin, contenente virus vivo attenuato. Proprio per questo le prime dosi sono state sostituite dal Salk, costituito da virus ucciso. Lo Stato ha rimborsato i cittadini danneggiat­i quando è stato possibile dimostrare il legame causa-effetto.

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