La perizia che aggiunge 54 milioni al costo della Nuvola
Curioso Paese, il nostro, dove le opere pubbliche danno più lavoro agli avvocati che agli ingegneri. E nel quale rende più una sentenza del tribunale che anni di cantiere e sudore degli operai. Il nuovo centro congressi di Roma protagonista di infinite polemiche rischia di esserne un fulgido esempio. I periti del tribunale civile hanno infatti concluso che la società pubblica Eur spa (90% Tesoro, 10% Campidoglio) dovrebbe all’impresa appaltatrice Condotte altri 54 milioni di euro. Cifra che farebbe salire a 407 milioni il costo complessivo sostenuto dalle casse pubbliche per la Nuvola progettata da Massimiliano Fuksas. La cosa ha origine in una causa intentata da Condotte al committente Eur spa, con una richiesta astronomica: 202 milioni, cifra prossima all’importo originario dell’aggiudicazione dei lavori, pari a 221 milioni. Le motivazioni? I ritardi dovuti alle lentezze comunali, gli interessi finanziari sopportati di conseguenza e certi presunti problemi progettuali. Chiamati a esprimersi sulla pretesa, i periti del tribunale hanno concluso che la somma dovuta ammonta a 54 milioni. Su questa valutazione si dovranno ora esprimere i giudici civili di Roma a cui è stato affidato il contenzioso. Con l’unica certezza che giudicandola fondata il costo della Nuvola, ora stimato in 353 milioni (fra appalto, varianti e oneri vari) supererà di slancio quota 400. Senza contare i soldini necessari per riparare a un problemuccio scoperto qualche settimana fa. E cioè che la Nuvola non è stata costruita dov’era previsto, ma due metri più in là. Così mangiandosi un pezzo di strada. Altra possibile causa: e lavoro, ancora, per gli avvocati.