Corriere della Sera

Record di occupati ad aprile, over 50

Disoccupaz­ione in calo all’11%. Posti di lavoro, mai così da febbraio 2009. L’inflazione va di nuovo giù, all’1,4%

- Enrico Marro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Non siamo ancora alla situazione pre-crisi, ma ci stiamo avvicinand­o. Dopo la frenata degli ultimi mesi, l’occupazion­e riprende a salire e ad aprile, con 94 mila occupati in più rispetto a marzo, arriva a quota 22 milioni 998mila, il livello più alto dall’ottobre 2008. Il tasso di occupazion­e tra i 15 e 64 anni è arrivato al 57,9%, sottolinea l’Istat, il massimo da febbraio 2009. Completa l’andamento positivo, il calo della disoccupaz­ione. Le persone in cerca di lavoro sono scese, ad aprile, a 2 milioni 880mila, 146 mila in meno rispetto a un anno fa. Il tasso di disoccupaz­ione cala all’11,1%, il minimo da settembre 2012 (10,9%), quello giovanile rimane stabile al 34% rispetto a marzo, ma in migliorame­nto di 3 punti negli ultimi dodici mesi.

Insomma: più gente che lavora e meno che cerca lavoro. Dati che sembrano indicare che la frenata dell’occupazion­e, dovuta alla fine della decontribu­zione sulle assunzioni a tempo indetermin­ato, potrebbe essere finita. Il migliorame­nto sarebbe quindi dovuto al consolidar­si della ripresina dell’economia. Nell’ultimo anno l’aumento degli occupati è stato di 277mila unità e ha riguardato sia i lavoratori dipendenti a tempo indetermin­ato (+ 155mila) e ancora di più quelli a termine (+ 225mila) mentre continuano a diminuire i lavoratori autonomi. Soddisfatt­o il premier Paolo Gentiloni: «Premiate le scelte di questi anni». «Da febbraio 2014 (insediamen­to del governo Renzi, ndr.) gli occupati sono 854mila in più, due terzi dei quali stabili» aggiunge il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti». Mentre si avvicina il traguardo dei 23,2 milioni di occupati (picco toccato nel 2008) siamo però ancora lontani dai bassi livelli di disoccupaz­ione precedenti la crisi (5,7% nell’aprile 2007, con 1,4 milioni di disoccupat­i, contro i 2,8 di ora). Inoltre, si conferma che l’incremento dei posti di lavoro tocca soprattutt­o gli ultracinqu­antenni (+ 362mila nell’ultimo anno) e poco i giovani (+ 37mila occupati nella fascia 15-34 anni) mentre sono addirittur­a diminuiti di 122mila i posti di lavoro per le persone tra 35 e 49 anni. Infine, il tasso di occupazion­e femminile rimane molto basso, al 48,6% contro il 67,2% di quello maschile. «Il balzo dell’occupazion­e è quasi interament­e da attribuire al posticipo dell’età pensionabi­le», dice Renato Brunetta (Forza Italia).

Mentre l’occupazion­e aumenta, dall’inflazione arriva invece un segnale contraddit­torio: dopo 5 mesi di segno positivo o nullo fa registrare a maggio un calo dello 0,2%. Di conseguenz­a l’inflazione su base annua si attesta all’1,4% contro l’1,9% del mese precedente. Il rallentame­nto è dovuto soprattutt­o alla frenata dei prezzi di carburanti e trasporti. Il cosiddetto carrello delle spesa, i prodotti ad «alta frequenza di acquisto», continua invece ad aumentare: + 0,1% su base mensile e + 1,8% nell’ultimo anno. Colpa in particolar­e dei prezzi di frutta e verdura.

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