Un campionato giovane e selvatico Il nostro calcio sta cambiando pelle
In campo 170 ragazzi tra i 17 e i 23 anni, un piccolo esercito che potrà soltanto migliorare
L’Inter di Spalletti (foto) sta per nascere: ieri ci sono stati contatti telefonici fra la dirigenza nerazzurra e il futuro allenatore. Le parti si riaggiorneranno domenica per limare i dettagli e raggiungere un’intesa definitiva anche se le firme e l’ufficialità dell’ingaggio dell’ex tecnico romanista non giungeranno prima di lunedì. Il primo acquisto della nuova era sarà Ruediger che i giallorossi valutano 40 milioni: inizialmente è difficile immaginare che la proposta nerazzurra sia superiore a 30. Vero è che Spalletti stima Perisic e che lo considererebbe funzionale al proprio gioco ma è un dato altrettanto indubitabile che per questioni di fair play finanziario l’Inter sia costretta a effettuare una cessione entro il 30 giugno (e il croato piace assai al Manchester United). Nel frattempo gli stati generali della Roma si sono riuniti a Boston per un vertice di pianificazione: unico dirigente assente Massara che non a caso Sabatini vorrebbe condurre con sé a Milano. Non sarà semplice invece per i nerazzurri seducente, ma raro. Più facile trovare vecchi guerrieri che resistono. La paura di perdere la serie Ae i milioni delle tv, ha bloccato per troppo tempo il ricambio. Le squadre non rinunciavano all’esperienza dei vecchi. Ci siamo ritrovati alla fine con un forziere di giovani bloccati ma ormai sul filo di una nuova maturità. È così nata la voglia di sperimentare.
Oggi il nostro calcio è cambiato molto, non so se sia migliorato, ma è in strada. Il miglior giocatore italiano mi è sembrato Immobile, attaccante completo, gol e gioco per gli altri. Più forte di lui Belotti, più irruento, più duro fisicamente, ma ancora meno uomo squadra. Al terzo posto Insigne, ormai il miglior fantasista del campionato. Bonucci al quarto, poi un altro ragazzo, Conti dell’Atalanta, tecnica e sostanza, uno di quelli che rende naturale il complesso.
Grandi vecchi
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