Corriere della Sera

Nelle stanze segrete della Var Per annullare un gol servono 34”

Telecamere e arbitri nel camioncino, la moviola in campo pronta per la serie A

- Guido De Carolis

assistenti di porta) viene supportata dalla tecnologia Var, un piccolo camioncino con 8 monitor. All’interno del furgoncino, posizionat­o nel piazzale dello stadio, siedono due operatori della Hawk-eye (l’azienda fornitrice della tecnologia) e due arbitri di serie A: il Var 1 (video assistente arbitrale) e il Var 2. Per le partite di serie A saranno almeno dieci le telecamere utilizzate.

L’arbitro dirige la gara e nel frattempo il Var 1 (a Sassuolo era l’arbitro Valeri) guarda la partita su due televisori. Sul primo la vede con una ripresa larga dalla tribuna, sul secondo rivede le stesse immagini ma con 3 secondi di ritardo. C’è un possibile rigore su cui l’arbitro sorvola? Il Var 1 guarda una prima volta, poi di nuovo sull’altro monitor. Non basta? Chiede di osservare l’immagine da diversa angolazion­e e, se serve, da tutte quelle disponibil­i: basta un tocco sul video dell’operatore, diviso in tanti piccoli schermi con le diverse inquadratu­re. Il Var 1 la studia a velocità normale, al rallenty, all’intensità che ritiene più opportuna. Durante questo processo il gioco continua e a tenere d’occhio la partita è il Var 2. Si stabilisce che è rigore e viene comunicato all’arbitro in campo. Il direttore di gara interrompe il gioco, mima con le mani la figura dello schermo e spiega ai giocatori che la Var è in azione. Poiché l’ultima decisone spetta a lui, rivede l’azione a bordo campo su un tablet e assegna il penalty.

In media per un’interruzio­ne si perdono 27’’, per un «overrule» (un cambio di decisione, come un gol assegnato e poi tolto) ne servono 34. Al Mondiale Under 20 in Corea del Sud l’overrule si è verificato in media in una partita su 4: in serie A significhe­rà 2-3 decisioni rovesciate a giornata. Nessuno potrà avvicinars­i all’arbitro mentre è a bordo campo per giudicare un’azione, la Var non potrà essere richesta. I telespetta­tori rivedranno lo stesso replay su cui è stata presa la decisione. Fine delle polemiche? Macché. Si discute già su chi produce le immagini, sul numero di telecamere, sulla regia. Di errori però se ne vedranno sempre meno.

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