Cento morti per armi da fuoco in tre giorni E a Chicago arriva l’algoritmo per prevenire
Nelle ultime 72 ore negli Stati Uniti sono morte quasi 100 persone in scontri con arma da fuoco. Quasi settemila dall’inizio dell’anno. È l’ecatombe silenziosa dell’America che si consuma ogni giorno. Un massacro che in molti hanno provato ad arginare. L’ex presidente Barack Obama, come altri prima di lui, ci ha provato all’inizio con la legge sulle armi d’assalto e poi con i «background check», una serie di «filtri» per controllare i precedenti di chi desidera acquistare una pistola o un fucile. Ma la National Rifle Association, la potentissima lobby delle armi, finora è sempre riuscita a mantenere il consenso sul secondo emendamento della Costituzione Le armi più utilizzate negli omicidi Pistole Fucili automatici Fucili da caccia 72,9% dati 2016 incidenti morti feriti sparatorie di massa Usa, quello che garantisce il diritto di ogni cittadino di portare un’arma. «Nemmeno i mass shooting, le sparatorie di massa, fanno più notizia», denuncia il Gun Violence Archive. In questo quadro, l’ultima iniziativa per tenere sotto controllo il numero sempre più alto di vittime arriva da Chicago, dove la polizia utilizza da quasi due anni un algoritmo per individuare le aree dove è più probabile si verifichino crimini mortali e chi ha più possibilità di rimanere coinvolto. Una trovata che, a detta degli agenti, servirebbe a concentrare la presenza dei controlli nelle aree più a rischio.