Elisabetta parla al cuore triste dell’Inghilterra
Gran Bretagna, salgono a 58 le vittime del rogo . Messaggio forte di Elisabetta
Un messaggio al cuore del Paese. La regina Elisabetta scende in campo dopo le critiche al governo May per la strage del grattacielo di Londra per cogliere il «cupo stato d’animo nazionale» e invita all’unità.
LONDRA La Gran Bretagna è in crisi e la regina si erge a suo ultimo baluardo. Con un messaggio inusuale nei toni, Elisabetta coglie il «cupo stato d’animo nazionale» a cui «è difficile sfuggire». Ma la sovrana ricorda che «il Regno Unito, messo alla prova, è stato risoluto di fronte alle avversità». E dunque «uniti nella nostra tristezza, siamo ugualmente determinati a sostenere tutti quelli che ricostruiscono le loro vite così orribilmente colpite da ferite e perdite».
L’occasione del messaggio ai sudditi era la celebrazione del compleanno «ufficiale» della sovrana, che cadeva ieri. Ma questa volta Elisabetta non si è limitata alle solite frasi di circostanza. La regina e i suoi consiglieri hanno colto la rabbia che montava dopo la tragedia della Grenfell Tower: una strage che ha riaperto le ferite della divisione sociale e dove il lutto si è presto trasformato in protesta contro le autorità. Buckingham Palace ha compreso tutto il potenziale destabilizzante della situazione e ha messo in campo il simbolo ultimo della nazione, Elisabetta, con un potente richiamo all’unità.
Una discesa in campo, quella della regina, resa tanto più necessaria dal fatto che il Paese è praticamente senza guida. La premier Theresa May viene ormai descritta come «alla deriva» dai suoi stessi colleghi di partito. Ieri ha finalmente ricevuto a Downing Street una delegazione di sopravvissuti al rogo di mercoledì: ma la premier continua a essere il bersaglio della collera popolare, tanto che ieri una nuova manifestazione ha sfilato davanti ai palazzi del governo al grido di «Dimissioni».
Theresa May è finita nel mirino per non aver avuto la sensibilità di incontrare subito le famiglie delle vittime, limitandosi invece a una visita «blindata» ai pompieri sul luogo della tragedia. Quando venerdì è andata finalmente a far visita ai feriti, è stata duramente contestata e ha dovuto praticamente scappare via. Salvo poi andare in tv a rifiutarsi ostinatamente di ammettere una sottovalutazione del sentimento «Il cupo umore della nazione» Il messaggio della regina diffuso ieri. «Oggi — si legge — è un giorno tradizionalmente di celebrazioni. Quest’anno, tuttavia, è difficile sfuggire al cupo umore della nazione. Nei mesi scorsi abbiamo assistito a una sequela di terribili tragedie». Ovvero gli attentati di Manchester e Londra e il rogo della Grenfell Tower. Elisabetta ha aggiunto che «uniti nella tristezza siamo anche determinati, senza timore, ad appoggiare chi ricostruisce la propria vita toccata in modo tanto orribile da ferite o perdite»
popolare. Soltanto ieri sera ha riconosciuto che la risposta del governo «non è stata sufficiente». Si è vista in questi giorni la stessa, robotica premier che col suo atteggiamento gelido e il diniego di fronte a errori e giravolte ha fatto perdere ai conservatori le elezioni e la maggioranza in parlamento. E il cui stile viene messo a contrasto con l’empatia mostrata dal laburista Jeremy Corbyn e in ultimo dalla stessa regina Elisabetta. Il bilancio del rogo alla Grenfell Tower continua intanto a crescere. Ora sono 58 le persone considerate morte nel rogo, ma la polizia dice che «quel numero potrebbe cambiare. Speriamo di no, ma potrebbe crescere». Fonti non ufficiali ritengono che le vittime siano almeno 70. Sebbene i pompieri siano riusciti a raggiungere la cima dell’edificio di 24 piani, le ricerche dei corpi e a loro identificazione restano difficili per i gravi anni alla struttura del palazzo. L’intera operazione potrebbe richiedere ancora settimane.