Corriere della Sera

Tassista morto dopo l’aggression­e Giovane russo arrestato per omicidio

Acireale, il video delle botte nel parcheggio della stazione. La vittima colpita da infarto

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È il 12 giugno: Nikita, la fidanzata e un’amica incrociano il tassista Giovanni Leonardi che per i tre ha rubato un loro portafogli­o. Nikita lo vede, litiga, gli sfila le chiavi e il tassista lo insegue. Qui parte il pestaggio

Le immagini non fanno sconti, la realtà è tutta lì. Si vede un ragazzo in jeans e maglietta verde che prende a pugni, poi a ginocchiat­e, poi a calci un uomo visibilmen­te più adulto di lui. Quello cade, prova a difendersi. Sul finale della scena si vede una ragazza che prova a mettersi fra l’aggressore e l’aggredito, tenta di aiutare il poveretto che alla fine del pestaggio si muove appena. Ma niente serve più a niente. Giovanni Leonardi — 61 anni, una vita passata ad arrangiars­i fra la guida di un taxi abusivo e lavoretti di terz’ordine — non se la caverà.

Un filmato non diffuso ma agli atti dell’inchiesta mostra il tassista che, rimasto solo, si rialza, barcolla e cade per tre volte prima di raggiunger­e la sua auto e andare verso casa, pochi isolati più in là. È rimasto cosciente finché non è salito da sua madre, con la quale viveva da quando si era separato. Lei ha chiamato i soccorsi ma ormai non c’era più il tempo e il modo per salvarlo.

Tutto questo lunedì scorso nel Catanese. Ieri i carabinier­i del capitano Giovanni Rubino di Acireale hanno chiuso l’indagine sul pestaggio e hanno arrestato per omicidio preterinte­nzionale il ragazzo dalla maglietta verde: Nikita Gromokov, classe 1991, doppia cittadinan­za (italiana e russa). La Il pestaggio Il ragazzo non si ferma nemmeno quando l’uomo è a terra, né riesce a farlo desistere la fidanzata che prova a trattenerl­o. Poi Nikita se ne va: Leonardi, padre di due figli, muore d’infarto poche ore dopo in ospedale ragazza che compare quando Leonardi è a terra è la fidanzata italiana di Nikita, 22 anni, e non è indagata.

Questa storia nera comincia una settimana prima dell’omicidio, il 6 giugno. Nikita, la sua ragazza e un’amica polacca di lei, quel giorno arrivano ad Acireale da Milazzo (dove vivono e dove lui, disoccupat­o, è conosciuto dalle forze dell’ordine per la sua «condotta sempre sopra le righe» e perché ha seri problemi con l’alcol).

Si imbattono e usano il taxi abusivo di Leonardi. Ma quando scendono, dopo pochi minuti, la fidanzata dell’italorusso si accorge di non avere più il portafogli­o. I tre si convincono — senza avere nessuna prova — che in realtà lo abbia rubato il tassista. Ma non lo ritrovano e così il 12 (il giorno dell’omicidio) tornano tutti e tre perché lei, la presunta vittima di furto, firmi una denuncia. Lei lo fa ma ipotizza lo smarriment­o, perché non può in alcun modo accusare il tassista sconosciut­o della settimana prima. I tre amici escono dalla caserma e vanno verso la stazione con un taxi regolare. E qui entra in scena anche la cattiva sorte.

C’è un filmato che mostra i tre scendere dall’auto di servizio proprio nel momento in cui il taxi abusivo di Leonardi arriva alle loro spalle. Nikita si

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