Sergio Altieri, l’uomo dei Gialli
Era uno di quei direttori editoriali e scrittori che solo pochi anni fa a Milano si incontravano spesso in certe serate letterarie, ad esempio agli eventi organizzati dalla storica Libreria del Giallo, o alle presentazioni di noir e mistery negli anni Novanta, inconfondibile col cappellone nero calcato in testa. È morto Sergio Altieri, in arte Alan D. Altieri: milanese, classe 1952, autore di moltissimi romanzi e dal 2006 al 2011 direttore editoriale delle collane in edicola di Mondadori, era l’uomo di Urania, dei Gialli, e via via dei Classici del Giallo, di Segretissimo e di molte altre serie.
Aveva studiato ingegneria — qualcosa delle sue visioni fanta-apocalittiche veniva da lì —e a lungo aveva vissuto negli Stati Uniti, lavorando per il cinema e collaborando alle sceneggiature di Atto di forza di Verhoeven e Velluto blu di Lynch. Il primo romanzo, uscito nel 1981 per Dall’Oglio e ripreso da Mondadori, era stato Città oscura, ambientato come molti suoi titoli in una Los Angeles terminale e archetipica, mentre la trilogia Magdeburg iniziata con L’eretico del 2005 (Corbaccio) inclinava al romanzo storico. Poi erano arrivati la serie Sniper Extreme (Campo di fuoco, Mondadori, 1998, poi Tea) e il ciclo Terminal war, con Magellan e Juggernaut (Tea, 2017). Era anche traduttore: sua la versione di un autore in forte sintonia con lui, George R. R. Martin con il suo Trono di spade.