Corriere della Sera

Il futuro

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In un prossimo futuro anche per lo scompenso saranno possibili interventi per via percutanea, secondo gli esperti della Società Italiana di Cardiologi­a Interventi­stica: dall’inserire piccole pompe ausiliarie, che possano fare da ponte a un eventuale trapianto o supportare la funzione cardiaca, all’impiego di tecnologie impiantabi­li che monitorano in remoto il cardiopati­co grave una pompa efficienti­ssima, un organo da record che per tutta la nostra vita si contrae oltre 100 mila volte al giorno per spingere in circolo 8 mila litri di sangue nell’arco delle 24 ore. Il cuore è infaticabi­le, ma a lungo andare lo sforzo che compie quotidiana­mente può metterlo alla prova: con gli anni può sfiancarsi, riuscendo sempre meno a pompare il sangue in circolo e andando incontro a scompenso.

Un problema diffuso che riguarda circa un milione di italiani, ma del tutto sottostima­to sebbene sia secondo solo al parto come numero di ricoveri: la recente campagna di informazio­ne sullo scompenso

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