Una risorsa utile Ma poche Regioni la rimborsano
umerosi studi scientifici lo confermano: la telemedicina garantisce la gestione a distanza del paziente con scompenso cardiaco in modo appropriato, efficace ed efficiente. «Il problema è che oggi non è sempre prevista una remunerazione per questa forma di assistenza » spiega Andrea Mortara referente per l’Area scompenso cardiaco dell’Anmco. Le Linee di indirizzo nazionali sulla telemedicina (del 2012) dedicano un intero capitolo al tema del pagamento delle prestazioni, ma è regolamentato solo in alcune Regioni (Lombardia e Veneto, ad esempio) «In un mese di tele assistenza si possono generare informazioni pari a 3-5 mila dati — aggiunge Mortara — : chi ci dà i fondi per reggere il peso di questo lavoro, che richiede di avere personale dedicato esperto per sorvegliare i pazienti dal domicilio? Eppure la telemedicina è il futuro , assieme all’intelligenza artificiale per il supporto alle decisioni. Ma non si vuole investire sul serio».