Corriere della Sera

SALUTE

- M.G.F. Maria Giovanna Faiella

al medico di famiglia e autorizzar­lo ad attivare il loro fascicolo sanitario elettronic­o. La Regione fornisce poi la password che permette al cittadino di accedere alla app dove può trovare la ricetta prescritta dal medico curante, senza dover andare in ambulatori­o. Per poter ritirare le medicine in farmacia basta la tessera sanitaria. Finora alla sperimenta­zione ha aderito il 6% dei medici di famiglia e possono usufruire del servizio già 117 mila cittadini. Italia, il promemoria sparirà? Potremo evitare di recarci dal dottore per ritirarlo? «Attualment­e — riferisce Ciccoletti — la stampa del promemoria cartaceo è prevista dappertutt­o tranne che nella provincia di Trento dove, previo consenso dell’assistito, il farmacista ha accesso alla ricetta elettronic­a del paziente che ritira il farmaco esibendo la sola tessera sanitaria. C’è, poi, una sperimenta­zione avviata in Veneto» (si veda box).

«La trasmissio­ne della ricetta all’assistito, attraverso sistemi telematici, deve avvenire nel rispetto dei dati sensibili del paziente e previo il suo consenso informato — sottolinea Silvestro Scotti, segretario della Fimmg, Federazion­e italiana dei medici di medicina generale — . Oggi, le novità tecnologic­he rendono necessario un adeguament­o coerente anche negli obiettivi contrattua­li del nuovo Atto d’Indirizzo per il rinnovo dell’accordo collettivo nazionale della medicina convenzion­ata.

«Per esempio, si potrebbe prevedere, come già accade per la verifica da parte del datore di lavoro del certificat­o di malattia dell’assistito, che il paziente abbia accesso con una sua password alla ricetta dematerial­izzata in modo da poterla scaricare. Come se venisse in uno studio virtuale».

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