Migranti, l’accusa di Macron: «Dovevamo ascoltare l’Italia»
A Bruxelles Merkel invoca solidarietà. Brexit, gelo dei leader sul piano May
Il rilanciato asse franco-tedesco, tra la cancelliera Angela Merkel e il presidente Emmanuel Macron, ha convinto il Consiglio dei capi di Stato e di governo della Ue a Bruxelles a manifestare la necessità di un forte sostegno comune all’Italia per affrontare l’emergenza migranti nel Mediterraneo. Questo segnale politico non appare destinato a tramutarsi in interventi concreti — come i sei miliardi Ue concessi alla Turchia per frenare i flussi di rifugiati da Siria e Iraq diretti principalmente in Germania — almeno fino alle elezioni tedesche in settembre. Vari Paesi dell’Est restano indisponibili ad accettare quote dei profughi sbarcati in Italia e Grecia. Ma il premier Paolo Gentiloni si è detto «soddisfatto» dell’esito del summit, «anche se sappiamo bene che i problemi con cui ci dobbiamo confrontare non si risolvono con le conclusioni di un documento del Consiglio europeo».
Merkel si è dichiarata molto consapevole. «Se abbiamo frontiere comuni, dobbiamo metterci al posto di un premier greco o di un presidente del Consiglio italiano, che vedono arrivare ogni giorno migliaia di rifugiati — ha affermato la cancelliera al termine del summit in una conferenza stampa congiunta con Macron —. La solidarietà tra Paesi Ue è una questione importante». Ha aggiunto che la lotta contro le cause all’origine dell’immigrazione «sarà uno dei grandi temi della presidenza tedesca del G20». Il presidente francese ha ammesso l’errore Ue di non aver «ascoltato l’Italia sull’ondata
I cittadini Ue La premier britannica presenterà lunedì un piano dettagliato sui cittadini Ue nel Regno
di migranti che stava arrivando», ha promesso impegno per «stabilizzare i Paesi di origine in Africa» con un «progetto europeo ambizioso» e si è scontrato con i premier dell’Est indisponibili ad accogliere rifugiati. Il presidente polacco del Consiglio Ue Donald Tusk ha chiarito che tutti i capi di governo si sono impegnati a «sostenere di più l’Italia» nell’emergenza del Mediterraneo. Non ha però fatto progressi la richiesta italiana di riforma del Trattato di Dublino, che assegna i rifugiati al Paese di primo sbarco o arrivo (penalizzando Italia e Grecia). Nelle conclusioni è stata inserita la minaccia di rivedere la politica dei visti per gli Stati extra comunitari che non accettano il rimpatrio dei loro migranti illegali.
La proposta della premier britannica Theresa May di concedere la residenza a tutti i cittadini comunitari e britannici da cinque anni nel Regno Unito e nella Ue — nel negoziato sulla Brexit — è stata accolta da Merkel come «un buon inizio, ma non una svolta». May ha promesso per lunedì il testo dettagliato, che ha definito «serio e corretto». Dovrebbe consentire di completare il quinquennio a chi è sul posto da un tempo minore. Tusk e il presidente lussemburghese della Commissione Jean-Claude Juncker hanno criticato May chiedendo molto di più
Gentiloni ha rilanciato la candidatura di Milano per l’agenzia Ue delle medicine, che lascerà la sede a Londra per la Brexit (insieme all’Authority per le banche). Ha poi detto di aver promosso una discussione affinché le sanzioni alla Russia per il caso Ucraina, estese di sei mesi, non diventino «né perenni, né scontate».
Nel summit non è passata la richiesta di Macron sulla difesa delle aziende strategiche dagli investimenti di Paesi terzi come la Cina, nonostante l’aiuto di Merkel. Vari Stati non intendono rinunciare ai capitali cinesi per rilanciare l’economia. I leader hanno ascoltato l’analisi del presidente Bce Mario Draghi, che secondo la cancelliera «ci ha dato una visione ottimistica dell’economia europea».