Lo invidiava perché faceva carriera Così il medico ha ucciso il collega
Casale Monferrato, i due avevano lavorato insieme per 5 anni al pronto soccorso
DAL NOSTRO INVIATO
Per cinque anni sempre assieme al pronto soccorso dell’ospedale di Santo Spirito, a Casale Monferrato. Uno accanto all’altro quando c’era da acchiappare al volo, nel corso di un intervento d’urgenza, vite che stavano andando via dopo un incidente stradale, per un infarto, per un ictus e per tutto quello che può succedere quando in astanteria giunge a sirene spiegate un’ambulanza del 118. Entrambi medici ospedalieri: Andrea Juvara, 47 anni, ucciso nel suo letto con dieci coltellate nella notte tra mercoledì e giovedì, e Massimiliano Ammenti, 51enne, entrato nella villa del collega di soppiatto, come fosse un ladro, deciso a colpirlo. Entrambi liguri, laureati a Genova e con specializzazioni simili: il primo in Anestesia e Rianimazione, il secondo in Chirurgia d’emergenza. Ma poi a un tratto, qualche mese fa, le carriere È entrato a casa della vittima nella notte e ha colpito dieci volte Ci aveva già provato ha ucciso l’altra notte. Arrivando in auto davanti alla casa di San Martino di Rosignano, non lontano dall’ospedale, dove il «rivale» viveva da solo e scavalcando il muro di cinta. Se quindici giorni fa non era successo nulla è perché un vicino aveva notato l’arrivo furtivo di Ammenti gridandogli cosa volesse. «Mi sono perduto», era stata la risposta alla quale era seguita una precipitosa fuga. L’altra sera è andata diversamente: l’assassino (sposato, una figlio) si è portato appresso due coltelli — presi da un set da cucina di trenta lasciato a casa del patrigno — ed è entrato a casa di Juvara forzando una porta secondaria. Ha raggiunto la stanza da letto al primo piano e ha sferrato una prima pugnalata. L’altro dottore dormiva, si è svegliato di soprassalto tentando una reazione e riuscendo a ferire in qualche modo a una mano Ammenti che però lo ha ucciso vibrando altre nove coltellate. Poi è scappato. All’indomani il cadavere sul pavimento è stato trovato dalla compagna, allarmata dai colleghi che non l’avevano visto al lavoro nonostante avesse un turno alla mattina.
I carabinieri hanno avvertito tutti gli ospedali della zona nell’ipotesi che l’assassino si fosse fatto medicare. Cosa che ha puntualmente fatto Ammenti in un modo piuttosto surreale: presentandosi al pronto soccorso di Novi Ligure,
L’agguato La confessione