Bar vip e locali, sequestri per 280 milioni
Roma Uno dei locali sequestrati, il Babylon, da cui ha preso il nome l’operazione
Bar, locali, ristoranti, sale slot, ma anche società, immobili, un negozio di ottica. Tutto tornava utile al riciclaggio del denaro sporco di due clan che su Roma usavano lo stesso imprenditore di copertura, Andrea Scanzani, e una rete di prestanome e complici tra notai, commercialisti, dirigenti di banca. La Dda e i carabinieri del Nucleo provinciale hanno arrestato 23 persone e sequestrato in tutta Italia beni per 280 milioni ai boss Gaetano Vitagliano, «scissionista» del clan camorrista Amato-Pagano che reinvestiva a Roma i soldi delle sue piazze di spaccio napoletane, e a Giuseppe Cellammare, pentito della Sacra Corona Unita tornato in gioco a Monterotondo con usura e estorsioni. Tra i beni sequestrati rientrano 262 immobili (anche del gruppo Pulcini, già coinvolto in Mafia Capitale) locali noti come Macao, Mizzica! e la catena Babylon cafe, gli ennesimi sottratti negli ultimi mesi alla criminalità. (F.Fia.) Interrogato dal pm il dottore alla fine è crollato: «Volevo dargli un avvertimento»
dove aveva una casa, senza chiarire di essere un medico e motivando quella ferita alla mano come un incidente domestico. Nel pomeriggio i carabinieri lo hanno arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Davanti al pm della Procura di Vercelli, Roberta Brera, sulle prime ha negato tutto. Poi ha confessato, sia pure confusamente: «Volevo soltanto dargli un avvertimento» ha raccontato, parlando di rancore e odio dovuti a battute e prese in giro continue, magari davanti alla macchinetta delle merendine vicino al pronto soccorso. Quella dove ieri tutti i colleghi dei due medici commentavano l’omicidio.
Juvara, impegnato nel volontariato, benvoluto da tutti, apprezzato dalle donne. Ammenti taciturno, scontroso, spesso in ritardo nei turni. Addirittura «più immusonito del solito negli ultimi 15 giorni».