Molesta scout lei lo accoltella «Io, costretta a difendermi»
Il coltellino multiuso con l’impugnatura intarsiata col simbolo del suo gruppo scout è tornato al suo posto. Nella tasca esterna dello zainetto che Giovanna (nome di fantasia), 17 anni a fine luglio, ha aperto lunedì notte per estrarre la lama corta ma affilata e difendersi dall’aggressione di un bengalese che voleva violentarla. Da allora la giovane, descritta come una ragazza decisa ma anche responsabile, istruttrice di bambini e adolescenti, non esce dalla sua abitazione nella zona di Talenti. Ha una mano bendata, conseguenza della ferita riportata durante l’assalto di Mohammed Mumun Karim, 28 anni, trasferito ieri a Regina Coeli con l’accusa di violenza sessuale dopo aver trascorso quattro giorni all’ospedale Sandro Pertini per un profondo taglio all’arteria femorale. «Mi ha aggredito, e mi sono difesa», ha raccontato la sedicenne ai poliziotti avvertiti dalla madre, lei stessa appartenente alle forze dell’ordine, dopo che la figlia le aveva telefonato impaurita da piazza Monte Gennaro, vicino alle case popolari del Tufello. L’arresto di Karim è stato convalidato ieri dal gip. Il pm Pantaleo Polifemo ritiene credibile la versione della giovane, che sarebbe anche avvalorata da alcuni filmati della videosorveglianza di un paio di banche, ma il fascicolo sarà comunque inviato al tribunale dei minorenni. Quella notte la giovane è uscita di casa verso le 23,30 senza dire niente ai genitori. Doveva incontrare alcune amiche con le quali è rimasta fino alle 4. Poi mentre rincasava è stata avvicinata da Karim che ha cominciato a importunarla. Prima a parole, poi cercando di toccarla. Lei si è divincolata un paio di volte, ma al terzo assalto ha tirato fuori il coltello e ha colpito il bengalese a una coscia. Ancora ieri sui marciapiedi c’erano tracce di sangue.