Corriere della Sera

Parte la selezione dei medicinali omeopatici

Entro la fine del mese consegna dei dossier all’agenzia del farmaco. Valutazion­i su sicurezza e utilità

- Margherita De Bac

e ho insistito sul diritto all’aborto. Tutti devono poter scegliere, sempre».

Denise, che ha chiamato «Libertà» anche la sua gatta, ha fatto così. Di fronte all’ipotesi di quel bimbo «concepito un po’ per caso», ci ha pensato e alla fine ha deciso di sì. Anche se i genitori la mettevano in guardia e con Manuel sta insieme da poco tempo. Tutto è venuto di conseguenz­a. Le amiche, nessuna esperienza con i neonati, hanno fatto il giro di oratori e conoscenti per recuperare tutto il necessario, corredino compreso.

Ora Diego, da dentro il pancione, si fa sentire. Scalcia e

Riqualific­azione e trasparenz­a. Per l’omeopatia è l’ora della resa dei conti. Il 30 giugno scade il termine entro il quale le aziende produttric­i dovranno consegnare all’agenzia nazionale del farmaco i dossier per ricevere l’autorizzaz­ione: i tecnici dell’Aifa valuterann­o sicurezza e utilità dei preparati, liberandol­i dal sospetto di essere solo acqua fresca, accusa mai deposta dalla comunità scientific­a. Il riferiment­o è la farmacopea europea: bisognerà dimostrare che di un medicinale c’è un riconosciu­to uso omeopatico, provato da testi condivisi a livello internazio­nale.

I 30 mila farmaci attuali dovrebbero essere ridotti a circa 7 mila. La svolta arriva a 11 anni dalla legge che ha recepito una direttiva Ue. A forza di proroghe, cinque, si è arrivati al 2017. Anche stavolta l’associazio­ne di categoria Omeoimpres­e ha cercato di allungare i termini ritenendo che il cambio di passo determiner­à la crisi delle piccole società, con ricadute occupazion­ali. La preparazio­ne dei dossier ha poi un costo alto e diversi imprendito­ri non possono permetters­elo. Entro dicembre 2018 Aifa dovrà concedere o respingere le autorizzaz­ioni (rilasciate appena una decina) In aula Denise Aouadi, 19 anni, ha frequentat­o l’Istituto alberghier­o dove è stata anche tutor di un suo compagno con la sindrome di Down Partorirà ad agosto e con il piccolo andrà a vivere con Manuel, il padre con omeopatici», è la previsione di Elena Folpini, direttore generale di New Line. Il caso risale a fine maggio, a Fermo. Il medico che ha indicato quella cura assolutist­a è indagato, con i genitori del piccolo che non lo avrebbero protetto dalla terapia impropria. In attesa di eventuali provvedime­nti della procura di Pesaro e del locale ordine dei medici continua a visitare.

La crisi dell’omeopatia ha favorito la fitoterapi­a e la floriterap­ia. Sotto il cappello del naturale si assemblano componenti diverse. «C’è grande concorrenz­a, le prescrizio­ni di omeopatici sono diminuite, prevale il fai da te. I fitoterapi­ci si prendono senza ricetta», analizza Paolo Vintani, vicepresid­ente dei farmacisti di Milano. L’omeopatia perde terreno anche per difficoltà pratiche. I medici con formazione sono la minoranza, solo cinque Regioni hanno il registro degli omeopati. Luisa Agneni, coordinatr­ice della Commission­e medicine non convenzion­ali dell’ordine di Roma chiama a raduno i colleghi: «È importante contarci, verificare le necessità formative per salvaguard­are la nostra dignità profession­ale».

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