Fisco e aziende, l’Ocse promuove Roma
«Sul trattamento fiscale delle aziende, anche con la cooperative compliance, il governo italiano si sta muovendo nella giusta direzione». Lo ha detto Achim Pross, responsabile divisione International co-operation and tax administration dell’Ocse nel corso della conferenza sui rischi tributari promossa dalle Fondazioni Courmayeur Mont Blanc e Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale in collaborazione con lo studio Ludovici Piccone & partners. Marco Zonetti, capo ufficio della Cooperative compliance dell’Agenzia delle entrate, ha spiegato i dettagli attuativi del provvedimento che introduce l’adempimento collaborativo, il dialogo preventivo fra multinazionali e Fisco finalizzato a un accordo sulla tassazione. Zonetti ha precisato che la soglia per l’ammissione alla procedura, oggi di 10 miliardi di ricavi (1 per chi ha aderito al Progetto pilota) dopo la prima fase di applicazione che terminerà a fine 2019 scenderà gradualmente verso i 100 milioni. Secondo poi Raffaele Russo, senior advisor del Mef, il tax rate in Italia, contrariamente a quanto ritengono molti investitori stranieri, non è al 62%: «Il dato è al 2015. Se applichiamo i parametri attuali con agevolazioni e incentivi degli ultimi 2 anni e togliamo il tfr, che non è una tassa, il tax rate scende intorno al 40%, nella media europea». Infine top manager di Vodafone Italia, Tim, Barilla, Atlantia e Unicredit, hanno spiegato i benefici reputazionali e i riflessi sulla governance della gestione dei rischi fiscali e della cooperative compliance.