La vicenda
Il caso Fazio si è aperto a marzo, con l’inizio delle polemiche sui compensi dei big Rai che avrebbero dovuto essere contenuti entro i 240 mila euro l’anno. In quel periodo, Fabio Fazio ha cominciato a ricevere offerte milionarie da varie altre reti, alle quali però non ha ceduto
Al settimo piano di viale Mazzini, nei corridoi che uniscono gli uffici della presidente Monica Maggioni e del direttore generale Mario Orfeo e dove si affacciano quelli dei consiglieri di amministrazione, il dossier Fazio è noto: tra marzo e aprile, nelle ore bollenti delle polemiche sul tetto di 240 mila euro annui, il conduttore di «Che tempo che fa» ha avuto proposte consistenti per lasciare la Rai. Si parla di un’offerta informale di Mediaset per il trasloco dell’intera macchina produttiva all’ombra del Biscione con un compenso superiore a quello poi siglato con la Rai. Si sarebbe fatta avanti anche Sky. Così come non sarebbero state chiacchiere gli interessamenti di Discovery (e della stessa Sky) per Alberto Angela e di nuovo di Mediaset per Carlo Conti (Dagospia