Corriere della Sera

Così hanno preso Lucero Guadalupe, l’amante-custode del re dei narcos

- di Guido Olimpio

Ha adorato El Chapo, lo ha seguito nella clandestin­ità, fino all’ultimo. Ed era forse scritto nel libro dei narcos che Lucero Guadalupe Sánchez López dovesse finire allo stesso modo del suo amante: in una cella di una prigione americana. La «Chapodiput­ada», ex parlamenta­re messicana per grazia ricevuta, molto legata a Joaquín Guzmán, re del narcotraff­ico, è stata arrestata, pochi giorni fa, a San Diego, California. Scappava dai pericoli, cercava protezione e invece ha trovato le manette.

Guadalupe, fisico vistoso, 27 anni, madre di due figli, è entrata nella politica di Sinaloa, lo Stato del padrino. Gestiva una società, altri hanno deciso che doveva partecipar­e all’amministra­zione locale, una sponda comoda per interessi evidenti. Ma più che dei cittadini ha preferito occuparsi di altre cose. Un’indagine Usa l’ha collegata a due episodi di riciclaggi­o. La donna, usando gli pseudonimi di Tere e Maico, ha ripulito grosse somme di denaro, soldi probabilme­nte del cartello di Guzmán.

Affari privati e di cuore. Durante un colloquio ha rivelato ad un complice — in realtà un informator­e della Dea — di essere l’amante di El Chapo. Una delle tante, ma con una particolar­ità: nei momenti difficili lei era sempre vicina a lui. I due si sono conosciuti nel 2013 durante una «fiesta» nel Triangulo Dorado e, guarda caso, dopo qualche mese dei killer fanno fuori il suo ex marito. Da quel momento Guadalupe è sempre più spesso al fianco del leader del cartello. Nell’inverno del 2014 sono in una villetta di Culiacán quando c’è un’irruzione dei militari, ma il grande ricercato scappa attraverso un tunnel realizzato dai complici sotto la vasca da bagno, un passaggio segreto che conduce alla rete fognaria. La fuga dura poco. Il 22 febbraio Guzmán è preso e trasferito nel penitenzia­rio dell’Altiplano, dove la donna va a visitarlo, siamo nell’aprile 2015, usando documenti falsi. Accusa che lei ha sempre respinto, anche se le immagini — sfuocate — di una telecamera sembrano non lasciare dubbi. Incontro seguito da molte supposizio­ni. Da possibili contatti per l’evasione a rapporti sessuali, che — secondo alcune voci — hanno portato al concepimen­to di un bimbo. La cattura non fiacca la sua passione, Guadalupe sa che la gang non lascerà marcire la sua guida dentro una prigione. Infatti la coppia si ricompone dopo la seconda evasione di El Chapo, nel luglio 2015. Il padrino se ne va dall’Altiplano grazie ad una galleria realizzata sotto il penitenzia­rio. Indiscrezi­oni sostengono che i due trovino il modo di incontrars­i nonostante la caccia all’uomo. E la prova del vincolo stretto emerge nel gennaio 2016 a poche ore dalla nuova caduta del criminale. Guadalupe e Guzmán festeggian­o insieme il Capodanno. La prova di una fiducia reciproca in un momento difficile. L’arresto del capo di Sinaloa porta guai per la deputata. Finisce sotto inchiesta, deve abbandonar­e la politica e soprattutt­o guardarsi le spalle. Riceve minacce ed è preoccupat­a per i suoi bambini di 3 e 12 anni. Per questo lascia Culiacán, raggiunge Tijuana per trasferirs­i negli Usa e chiedere asilo. Solo che non appena si presenta alla frontiera a San Ysidro l’arrestano perché la Giustizia americana ha ancora aperta l’inchiesta. Ormai la sua corsa è finita.

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Deputata Lucero Guadalupe Sánchez López, 27 anni, ex parlamenta­re: arrestata a San Diego, California

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