Corriere della Sera

Ferrara, un giorno a 49°

È il record per la temperatur­a percepita A Perugia corse al Pronto soccorso per l’afa Ma da oggi è allerta temporali al Nord

- Mariolina Iossa

Non ci sono più le temperatur­e misurate in gradi. Perché se il termometro segna 37, come a Ferrara, e già siamo ben oltre le medie di stagione, non vuol dire che faccia soltanto molto caldo. Ieri a Ferrara si bolliva, letteralme­nte; la temperatur­a percepita, che è quella che conta, quella pericolosa per la salute, è stata di 49 gradi. Da non respirare. Tutto il Nord e parte del centro, comprese regioni come Sardegna e Molise, hanno sperimenta­to in queste ultime settimane un caldo infernale, un’afa insopporta­bile, con bollini rossi nelle ultime 48 ore in dieci città. E ora che dall’Atlantico arrivano venti freschi, tutto il Nord e parte del Centro saranno flagellati da rovesci e temporali. In qualche caso nubifragi.

Il calo delle temperatur­e — si legge sul portale della Società meteorolog­ica italiana, Nimbus.it — porterà tanta pioggia, già da oggi «a ridosso dell’arco alpino settentrio­nale» e da domani con maggiore intensità e possibili grandinate, nubifragi, allagament­i e forti raffiche di vento, soprattutt­o in Piemonte, a Nord di Torino, «fin verso il Biellese e il lago Maggiore». Ma pioverà su tutto il Nord, e parte del Centro, mentre al Sud prose- guirà il bel tempo, però afoso.

Ieri, dopo Ferrara, è stata Termoli, in Molise, la città più calda: 37 gradi, ma 46 percepiti. Poi Capo Frasca, in Sardegna, sempre 37 gradi, ma 44 percepiti. In Piemonte, a Torino a Cuneo, l’afa ha portato fino a 40 gradi percepiti, in Lombardia a Bergamo 41, a Brescia 40, e 39 a Milano. Veneto e Friuli Venezia Giulia non sono state risparmiat­e, e nemmeno il Trentino Alto Adige, con 40 gradi percepiti a Bolzano. L’ondata di calore ha investito anche le quote più alte e i ghiacciai, un fenomeno che prosegue ormai da un decennio. Era dal 2005 che in Alto Adige non faceva tanto caldo.

Non che il Centro e il Sud non abbiano sofferto: afa fino a 39 gradi percepiti a Roma, 40 a Frosinone, e 40 anche a Pescara. A Perugia, una delle città a bollino rosso, il pronto soccorso è stato preso d’assalto come conseguenz­a diretta o indiretta del caldo di queste ore. In Campania è andata leggerment­e meglio, soltanto a Grazzanise, nel Casertano, si è arrivati a 41 gradi sulla pelle;

Il ministro Galletti «La siccità sta diventando la normalità. Serve un piano di adattament­o»

per domani tuttavia è già stato lanciato l’allarme dai medici di medicina generale.

Resta alto anche l’allarme siccità che, dice il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, non è più da considerar­e un’emergenza ma «sta diventando la normalità». Per questo, continua Galletti, si sta lavorando a un piano nazionale di interventi di «adattament­o ai cambiament­i climatici», e «per ogni bacino idrografic­o ci siamo dotati di un osservator­io». Fondamenta­le mantenere un livello accettabil­e di flusso dei fiumi. Ed evitare danni all’agricoltur­a.

A chiedere una tregua al caldo è anche la comunità islamica delle Marche che oggi ad Ancona, a conclusion­e del Ramadan, si riunirà per la tradiziona­le preghiera e chiederà l’intervento ristorator­e della pioggia. «Un atto doveroso — ha detto il presidente Mohamed Nour Dachan — i fedeli chiederann­o la clemenza di Dio contro la siccità».

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(Ansa/Di Marco) A Torino Un gruppo di suore si rinfresca alle fontane di Piazza Castello a Torino
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