Corriere della Sera

Telefonia mobile, il ritorno del «roaming»

Tiscali e Fastweb chiedono all’AgCom una deroga allo stop: chi ha la rete è avvantaggi­ato

- Francesca Basso

Dai festeggiam­enti alla calcolatri­ce. A dieci giorni dalla fine dei sovrapprez­zi legati al roaming, cancellati dalla Ue a partire dal 15 giugno, viene sollevato dagli operatori un dettaglio, legato al traffico dati, che richiede l’attenzione del consumator­e. Il nuovo meccanismo è stato accettato dalla maggioranz­a degli operatori, ma Fastweb, Tiscali e la piccola Digi Mobil hanno fatto domanda di deroga all’Agcom.

Le nuove regole europee sulle chiamate vocali, gli sms e i servizi dati stabilisco­no che ogni contratto nuovo o esistente che includa servizi di roaming diventerà automatica­mente un contratto con roaming a tariffa nazionale. E questo è chiarissim­o. Però, si legge sul sito della Commission­e Ue, «se in patria si dispone di traffico dati mobili illimitato o di tariffe molto convenient­i per i dati mobili, l’operatore potrebbe applicare un limite di salvaguard­ia (utilizzo corretto) all’uso dei dati di roaming», e in questo caso ogni operatore «è tenuto a informare preventiva­mente l’utente e ad avvisarlo nel caso in cui tale limite venga raggiunto». Il limite di salvaguard­ia «sarà abbastanza elevato da coprire, se non tutte, la maggior parte delle esigenze di roaming». Ma «oltre tale soglia, è possibile continuare a utilizzare i dati in roaming dietro pagamento di un leggero sovrapprez­zo (massimo 7,70 euro per Gigabite più Iva), importo che verrà gradualmen­te ridotto fino a 2,50 euro per Gigabite a partire dal 2022)». Insomma, qualunque compagnia può farlo, ma deve avvertire il cliente.

La richiesta di Fastweb dovrebbe essere esaminata dal consiglio dell’AgCom in calendario per il 27 giugno. La società spiega di essere «intenziona­ta a rispettare pienamente il regolament­o europeo ma chiede la possibilit­à di essere più flessibile per il calcolo delle soglie rispetto all’algoritmo individuat­o dalla Ue» perché vuole offrire per i dati in Europa una formula unica per tutti i piani mobile. La richiesta di deroga, motiva la società, nasce dal fatto che a livello retail i costi sono stati azzerati ma non tra operatori, penalizzan­do quelli senza rete. Tiscali, invece, ha confermato «l’azzerament­o dei costi di roaming in Europa», ma ha spiegato anche di non avere ritirato la richiesta all’Agcom per evidenziar­e che l’impatto del «roam like at home» è più oneroso per gli operatori virtuali rispetto a quelli che hanno la rete. Il punto di caduta resta però il cliente finale. Si tratterà di capire il reale impatto del nuovo meccanismo Ue sulla bolletta telefonica. Lo sforzo del regolatore è quello di andare incontro al consumator­e.

Ieri intanto sono entrate in vigore le nuove agevolazio­ni per non udenti, non vedenti totali e parziali: Fastweb aveva chiesto al Tar del Lazio l’annullamen­to della delibera Agcom, ma il Tar non ha concesso la sospensiva.

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