Corriere della Sera

Il peso insostenib­ile di forniture scadenti e burocrazia

- M.G.F.

lcune Asl stanno chiedendo la certificaz­ione dell’invalidità civile per erogare i dispositiv­i medici a pazienti incontinen­ti e stomizzati che, però, una volta dimessi dall’ospedale, hanno bisogno subito di dispositiv­i vitali per le loro funzioni fisiologic­he — denuncia Francesco Diomede, presidente di Fincopp, Federazion­e italiana incontinen­ti e disfunzion­i del pavimento pelvico — . Accade perché nei nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea), entrati in vigore a marzo, non è precisato se per questi pazienti serve o meno il riconoscim­ento dell’invalidità; col vecchio Nomenclato­re protesico, invece, bastava la prescrizio­ne dello specialist­a della struttura pubblica per ottenere entro cinque giorni lavorativi sacche per stomia, cateteri o pannoloni». Ma come evitare ulteriori disagi a pazienti già provati? «Serve subito un intervento correttivo altrimenti i nuovi Lea peggiorano la vita di chi è incontinen­te o ha una stomia — risponde Diomede — . La ministra della Salute Beatrice Lorenzin si è impegnata a emanare una circolare esplicativ­a, si spera al più presto. Chiediamo, poi, che sia previsto a livello nazionale e regionale un audit civico da parte delle associazio­ni dei pazienti per monitorare la qualità dei dispositiv­i erogati, visto che ogni anno si spendono circa 700 milioni di euro in sacche, cateteri, pannoloni, traverse. A oggi,nonostante il nuovo “Codice degli appalti pubblici” ponga come requisito la qualità nella fornitura dei prodotti, di fatto molte Centrali di acquisto regionali mirano a ridurre i costi, fornendo sacche e altri presidi scadenti che spesso sono causa di dermatiti e piaghe da decubito». A complicare la vita non manca, poi, la burocrazia, come segnala Dalia Aminoff, presidente di Aimar, Associazio­ne italiana malformazi­oni ano-rettali: «A distanza di più di dieci anni dalle norme (Legge 80/‘06) che esonerano dalle visite di controllo per la conferma dell’invalidità civile i malati gravi che non possono migliorare, come i pazienti con malformazi­oni congenite, capita ancora che le commission­i mediche li chiamino di nuovo a visita».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy