La nuova gestione dei «cronici» in Lombardia
n Lombardia si dibatte sui malati cronici. Secondo i promotori (la Giunta regionale) della riforma sulla gestione della cronicità è in corso una rivoluzione che il mondo copierà. Per l’opposizione siamo di fronte alla “svendita” alla sanità privata dei suddetti malati perché costano troppo al Servizio sanitario. Da un lato promesse di riforma epocale, dall’altro ricorsi al Tar e accuse di incostituzionalità. Neanche fosse una riforma elettorale. Quel che è certo è che diabetici, ipertesi, cardiopatici, reumatici e altri “cronici” lombardi (circa 2 milioni e mezzo) riceveranno una lettera che li inviterà a scegliersi un “gestore” che sarà titolare del Pai (Piano assistenziale individuale). Chi sarà il gestore? Il medico di famiglia (ma la maggioranza di loro non è d’accordo) oppure pool di medici , cooperative, centri ospedalieri, strutture varie. E qui le cose si complicano. Una prospettiva positiva è che spetterà al “gestore” prenotare visite ed esami, il che è un passo avanti per la salute fisica e mentale dei cronici. Il dubbio è chi gestirà i gestori e controllerà le loro scelte.