LE PARAPLEGIE SPASTICHE SI RIUSCIRANNO A CURARE? TUTTE LE FORME O SOLO ALCUNE?
Le paraplegie spastiche sono sempre ereditarie? Ci sono terapie in vista? E per quali forme?
Le paraplegie spastiche genetiche sono malattie altamente eterogenee, sia in termini di numero di geni-malattia coinvolti, sia di meccanismi di trasmissione ereditaria. Sono infatti note al momento non meno di 28 forme a eredità dominante, cioè dovute alla mutazione di un singolo cromosoma, di cui sono noti almeno 22 geni; non meno di 37 forme autosomiche recessive, cioè causate dalla mutazione di entrambi gli alleli di una coppia di cromosomi omologhi, trasmessi da genitori portatori sani; infine, 3 forme legate al cromosoma X, che sono trasmesse ai maschi con il cromosoma X materno mutato. E una percentuale sostanziale di persone affette da paraplegia spastica non sono attualmente riconducibili a nessuna di queste forme conosciute. La buona notizia è che le tecniche di sequenziamento genomico di seconda generazione stanno facilitando sia il percorso di identificazione di nuovi geni-malattia, sia l’assegnazione dei pazienti a uno dei geni e dei meccanismi già noti. La notizia meno buona è che la scoperta del meccanismo alla base della malattia, se da un lato consente di offrire a paziente e famiglia una consulenza genetica mirata, specie relativamente al meccanismo della malattia e all’eventuale ricorrenza, d’altra parte non è in grado di incidere sulla sua presa in carico. Un risultato di questo tipo sarebbe possibile solo se si riuscisse ad arrestare e correggere il processo neurodegenerativo dei tratti corticospinali e delle colonne posteriori. È però pur vero che il punto da cui partire per controllare una malattia genetica è la scoperta dei suoi meccanismi. In questo senso ci sono già risultati incoraggianti che, sperabilmente, nei prossimi anni potranno essere trasferiti dal laboratorio ai pazienti.
Risponde B. Dallapiccola Dir. scientifico Ospedale Bambin Gesù, Roma