La vicenda
Tre anni fa Valeria Dall’Oca, 44enne arredatrice d’interni, ha trasformato la casa dei nonni sull’Appennino bolognese in un ricovero per animali maltrattati
Da due anni subisce intimidazioni di vario genere: animali uccisi e mutilati, acqua tagliata
Dall’Oca ha denunciato i fatti ai carabinieri: ora, dice, le foto che li comprovavano sono sparite dal suo pc DAL NOSTRO INVIATO
Non c’è bisogno del cartello all’ingresso per capire che è un rifugio per animali. Dietro il cancello corrono insieme cani, galline e oche, poco più avanti ci sono maiali, capre, asini e cavalli. Davanti all’ingresso la colonia di gatti, una trentina. Proprio qui lo scorso 28 maggio Valeria Dall’Oca, un destino nel cognome, che da sola gestisce questa piccola arca, ha trovato sui croccantini uno dei suoi gattini fatto a pezzi, dalla mano dell’uomo a giudicare dai tagli. L’ha fotografato e il giorno dopo è andata dai carabinieri.
Non è la prima volta. «È da due anni che mi capitano cose strane — racconta lei, 44 anni, arredatrice d’interni che tre anni fa ha trasformato la casa dei nonni sull’Appennino bolognese in un ricovero per bestie abbandonate o maltrattate —. Prima mi hanno tagliato l’acqua, poi hanno ucciso a bastonate cinque galline e un gallo, avvelenato tre gatti, massacrato un capretto di un mese. E un altro gatto l’ho troBernini, vato decapitato». Valeria all’inizio ha cercato di non dargli troppo peso, ma adesso ha paura. «Le mail che ho mandato ai carabinieri con le foto sono sparite dal mio computer. Sono sicura di non averle cancellate io per sbaglio».
Il deputato emiliano Paolo Con gli animali Valeria Dall’Oca, presidente del Movimento per la tutela dell’ambiente, nella sua tenuta di Vergato (Bologna)