Corriere della Sera

LA DIRIGENTE (SENZA TESSERA) CHE GUIDA I DEM

- Di Aldo Grasso

Porte aperte al Nazareno. Angela Marcianò, assessore della giunta Falcomatà a Reggio Calabria ed ex consulente della commission­e Gratteri, è entrata nella Segreteria del Pd senza avere la tessera. È vero che le tessere oggi sono viste con sospetto, ma la Segreteria rappresent­a pur sempre il massimo organo dirigente del partito. Lei non si fa problemi, è già oltre: «Dirsi di sinistra o di destra oggigiorno è anacronist­ico, conta la coerenza degli atti. La gente guarda la persona,

Marcianò L’assessora del sindaco Falcomatà in Segreteria: ideologie finite, Matteo lo sa

non più l’ideologia».

Molti iscritti al partito hanno storto il naso e le rinfaccian­o di aver votato in passato a destra. Sostiene la parlamenta­re pd Elisa Simoni: «Essere tesserati pd è il minimo necessario se si è chiamati a indirizzar­lo». Marcianò non se ne cura: «Sono una persona libera. Vengo dal mondo accademico (docente a contratto, ndr). Nella giunta Falcomatà sono un tecnico. Lo dissi a Renzi, quando mi chiamò: «Non sta parlando con una politica». «Lo so bene», mi disse. «Però ti scelgo per quel che hai fatto di buono per la tua città». Pare sia lo stesso discorso che Matteo fece a Campo Dall’Orto, quando gli propose la Rai.

Marcianò dice di battersi contro un vecchio modo di pensare: le tessere, la distinzion­e fra destra e sinistra, le ideologie... Però ci tiene a stare in Segreteria. Che avesse ragione Oscar Wilde? «Adoro i partiti politici: sono gli unici luoghi rimasti dove la gente non parla più di politica».

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