Corriere della Sera

«Io, denunciato ingiustame­nte ora ho paura a fare il medico»

L’urologo: so di non aver sbagliato nulla, anche questa è malasanità

- Luca Wongher

nella mia prima denuncia 3 mesi fa, a 57 anni. Omicidio colposo!

Sono entrato in sala operatoria per operare una paziente che proveniva dal pronto soccorso, in condizioni critiche. Ho cercato di salvarla, operando all’interno delle linee guida e quindi della good clinical practice, ma non ci sono riuscito. E per questo sono sottoposto a procedimen­to penale. Ecco, anche questa secondo me è malasanità.

Quando racconto ai miei amici e conoscenti questa esperienza, la risposta è, inevitabil­mente: «Ma cosa vuoi che sia, oramai tutti i medici sono sotto processo, tanto finisce in un nulla di fatto». Ma ciò che si trascura è l’impatto destruente dell’azione legale sull’uomo e sul medico. Sono assolutame­nte convinto di non aver sbagliato nulla in quella procedura, di aver fatto quello che era corretto fare; nonostante ciò, sono sotto processo. Da allora — e sono sicuro che vale anche per tutti i colleghi — ogni volta che inizio a operare mi domando: «Ma se sono stato denunciato per omicidio colposo senza che io abbia colpe, potrebbe capitarmi ad ogni intervento?». La risposta purtroppo è sì.

A seguito di ciò sono cambiato, sono guardingo, sospettoso, in un certo qual modo timoroso. E questo atteggiame­nto mal si concilia con la chirurgia, ancor più con quella di emergenza in cui ci si trova spesso a prendere decisioni in solitario e in brevissimo tempo. In poche parole, lavoro male. Non sono più tranquillo.

E in questa trafila sono solo. Stavo lavorando per l’ospedale, per una paziente che non avevo mai visto ma la denuncia è personale a me. Penso che sia una situazione unica, che non ha eguali in altri settori. Le ricadute sull’assistenza ai malati di tutto ciò sono enormi. Medicina difensiva, esami richiesti inutilment­e, interventi che nessuno vuole più eseguire... Scusi lo sfogo, ma penso che evidenziar­e anche il rovescio della medaglia qualche volta sia utile.

Luca Wongher, 57 anni, urologo e chirurgo in un ospedale romano, ha scritto una lettera alla rubrica «Lo dico al Corriere» di Aldo Cazzullo

Il medico racconta di essere stato denunciato per omicidio colposo dopo il decesso di una paziente operata già in condizioni critiche

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