Quanto contano i preconcetti Il caso del virus Zika
n argomento che di per sé sarebbe apparentemente neutro dal punto di vista degli schieramenti frutto di preconcetti, come per esempio la diffusione e la pericolosità di un virus, può invece, improvvisamente, diventare terreno di scontro.
La dimostrazione proviene da un’indagine realizzata da Dan Kahan della Yale University di New Haven, pubblicata sulla rivista Journal of risk research. Gli studiosi americani hanno deciso di effettuare questa ricerca perché si erano resi conto che circolavano diverse false convinzioni a proposito del virus Zika, responregistrato dovrebbero avere una solidità e un’incrollabilità tali da non dover o poter essere discussi. Viene attribuita al sociologo e senatore americano Daniel Patrick Moynihan la frase: «Tu hai diritto ad avere le tue opinioni alle quali credere, ma non dovresti avere diritto ad avere i tuoi fatti ai quali credere».
In realtà i fatti scientifici sono continuamente messi in discussione, come se la scienza sabile di possibili danni al processo di sviluppo del sistema nervoso (fra cui la microcefalia) nei feti di madri infettate. C’era infatti chi collegava la diffusione del virus all’immigrazione e c’era invece chi la metteva in relazione al riscaldamento globale.
I ricercatori hanno proposto a oltre duemila persone la lettura di queste ipotesi e hanno Anche un argomento come la diffusione di un virus può divenire terreno di scontro come esse influenzavano la loro percezione della minaccia proveniente dall’agente infettivo. Si è così scoperto che chi era a favore della globalizzazione e dell’immigrazione attribuiva scarsa pericolosità al virus quando veniva correlato a quest’ultima.
Allo stesso modo, sul fronte opposto, chi era invece restio a credere all’influenza delle attività umane sul riscaldamento del pianeta attribuiva scarsa pericolosità al virus quando la sua maggiore trasmissione veniva messa in relazione all’innalzamento della temperatura del nostro pianeta.