Il «grande nemico» dell’estate è anche la solitudine
ombattere il caldo ma anche la solitudine. Per gli anziani, specialmente se vivono da soli, nel periodo estivo può essere complicato anche sbrigare le piccole faccende quotidiane come fare la spesa, ritirare i medicinali in farmacia, andare dal dottore.
Accanto alle misure messe in campo per il “Piano caldo” a livello istituzionale, anche i volontari si mobilitano per offrire un sostegno concreto. Un punto di riferimento a livello nazionale è il servizio di telefonia sociale «Filo d’argento» di Auser, l’associazione per l’invecchiamento attivo. Il numero verde gratuito 800995988, attivo tutti i giorni dalle 8 alle 20, è collegato ai punti d’ascolto presenti in tutte le Regioni. «Un anziano su tre vive da solo e, in estate, quando non si può contare nemmeno sull’aiuto dei familiari che sono in vacanza, l’isolamento fa aumentare la condizione di fragilità» afferma Enzo Costa, presidente di Auser.
Ma cosa chiedono gli anziani? «Chiamano per essere accompagnati in auto per il disbrigo di una pratica o in strutture sanitarie per visite e terapie, ma anche per chiedere la consegna della spesa e dei farmaci a casa così evitano di uscire col caldo — riferisce Costa —. Spesso cercano solo compagnia e offriamo loro occasioni di svago presso le sedi Auser, dove incontrano altre persone e trovano anche un po’ di refrigerio, visto che molti locali sono climatizzati».
Anche la Comunità di Sant’Egidio rafforza nei mesi estivi gli interventi a favore degli anziani e di chi è isolato e in condizioni di fragilità. I volontari garantiscono una presenza e una reperibilità in caso di bisogno con telefonate, visite a domicilio e interventi di emergenza in 20 città. A Roma è attivo dal 2004 il programma «Viva gli anziani», che a oggi raggiunge oltre 5mila ultraottantenni. «È un sistema di monitoraggio per prevenire gli effetti negativi di eventi critici, nato dopo il picco di mortalità dovuto alle ondate di calore nell’estate 2003 — spiega una delle coordinatrici, Olga Madaro —. Attorno alle persone più sole creiamo una rete di prossimità coinvolgendo portieri, negozianti, vicini di casa».