Cybersicurezza e clima L’economista di Merkel «Vi spiego a cosa punta davvero la cancelliera»
BERLINO Ci sono «i frutti pendenti» abbastanza facili da cogliere e ci sono quelli difficilmente raggiungibili, al G20 che si apre oggi ad Amburgo — dice Dennis Snower. L’economista, presidente dell’Istituto per l’Economia Mondiale di Kiel e consulente stretto di Angela Merkel, nei mesi scorsi ha lavorato a preparare il programma dell’incontro delle venti maggiori economie, come co-chairman del T20, il gruppo di think tank incaricato dal governo tedesco di fare analisi e proposte sui problemi del mondo. In questa intervista, dice che c’è il lato geopolitico del summit ma ci sono, altrettanto importanti, le politiche.
Cyber-sicurezza
«Se facciamo una mappa dei cyber-attacchi di questi anni – dice Snower – ci rendiamo conto che il sistema finanziario potrebbe essere messo a terra in molti Paesi. Così le centrali elettriche». Sul tavolo del G20 c’è l’obiettivo – che va nell’elenco dei frutti difficili da cogliere – di un accordo globale che ponga il problema sullo stesso piano del controllo della proliferazione nucleare. Ancora di più. «Serve un accordo sul tipo dell’articolo 5 della Nato, nel quale si dica che un attacco cibernetico a certe strutture di un Paese è un attacco a tutti i Paesi che hanno firmato il patto». Chi volesse rimanere fuori dal club lo farebbe a suo rischio, sarebbe più vulnerabile degli altri.
Terrorismo
«Credo che, nella lotta al terrorismo, al G20 ci saranno progressi: la difesa è un bene pub- blico globale compatibile anche con America First». Snower se li aspetta — anche nel comunicato finale del vertice — sui finanziamenti ai terroristi, sulla condivisione dell’intelligence, sul cyber-terrorismo. «Il diavolo sta nei dettagli, ma sono positivo».
Pandemie
«Su questo problema, serissimo, ci sono decine di proposte». Per esempio, rafforzare la capacità di risposta rapida dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Mobilitare risorse per identificare le malattie pandemiche. Promuovere la ricerca per superare il problema della resistenza crescente agli antibiotici. «È uno degli obiettivi nell’elenco dei meno difficili».
Digitalizzazione
«Il tema è immenso e ha lati globali e nazionali». Oltre alla creazione di reti di salvaguardia da attacchi, il G20 discuterà «della necessità di cooperare tra Paesi più che di competere in questo campo, in quanto le catene globali di produzione di fatto lo impongono; su questo abbiamo avanzato numerose proposte di organismi da creare per facilitare la cooperazione».
Clima
In apparenza tema difficilissimo. «Ma sul quale si possono fare passi avanti», dice Snower. Non tanto al livello dei leader del G20, dato che l’America si è tirata fuori, «ma a un livello più sotto, dove ministri e gruppi di lavoro possono dare vita a iniziative concrete anche con la partecipazione di Stati e città degli Stati Uniti, che hanno capito che il cambiamento avverrà con o senza Trump». Due tra le molte proposte del T20: creare banche multilaterali per lo sviluppo che finanzino progetti climatefriendly; e allo stesso scopo usare risorse dei fondi sovrani dei Paesi del G20. «Dal 2050, la maggior parte delle emissioni fossili dovrà essere trattenuta nel terreno».
Commercio
«La Germania ci proverà, durante il G20», dice Snower: a muovere verso un ordine economico che torni a dare alla Wto (l’Organizzazione mondiale del Commercio) un ruolo centrale, non solo nello spingere per accordi multilaterali ma anche nel portare sotto la sua supervisione anche quelli bilaterali, tra Paesi o tra blocchi. «Difficile che Trump lo accetti. Ma bisogna guardare sotto la superficie, le questioni della Wto volano al di sotto dei radar del presidente».
Compact with Africa
È una partnership tra i Paesi ricchi e alcuni dell’Africa. «Supporto per infrastrutture e per creare competenze», dice Snower. Anche per evitare che il continente diventi la fonte di migrazioni gigantesche.