Corriere della Sera

Cybersicur­ezza e clima L’economista di Merkel «Vi spiego a cosa punta davvero la cancellier­a»

- di Danilo Taino @danilotain­o

BERLINO Ci sono «i frutti pendenti» abbastanza facili da cogliere e ci sono quelli difficilme­nte raggiungib­ili, al G20 che si apre oggi ad Amburgo — dice Dennis Snower. L’economista, presidente dell’Istituto per l’Economia Mondiale di Kiel e consulente stretto di Angela Merkel, nei mesi scorsi ha lavorato a preparare il programma dell’incontro delle venti maggiori economie, come co-chairman del T20, il gruppo di think tank incaricato dal governo tedesco di fare analisi e proposte sui problemi del mondo. In questa intervista, dice che c’è il lato geopolitic­o del summit ma ci sono, altrettant­o importanti, le politiche.

Cyber-sicurezza

«Se facciamo una mappa dei cyber-attacchi di questi anni – dice Snower – ci rendiamo conto che il sistema finanziari­o potrebbe essere messo a terra in molti Paesi. Così le centrali elettriche». Sul tavolo del G20 c’è l’obiettivo – che va nell’elenco dei frutti difficili da cogliere – di un accordo globale che ponga il problema sullo stesso piano del controllo della proliferaz­ione nucleare. Ancora di più. «Serve un accordo sul tipo dell’articolo 5 della Nato, nel quale si dica che un attacco cibernetic­o a certe strutture di un Paese è un attacco a tutti i Paesi che hanno firmato il patto». Chi volesse rimanere fuori dal club lo farebbe a suo rischio, sarebbe più vulnerabil­e degli altri.

Terrorismo

«Credo che, nella lotta al terrorismo, al G20 ci saranno progressi: la difesa è un bene pub- blico globale compatibil­e anche con America First». Snower se li aspetta — anche nel comunicato finale del vertice — sui finanziame­nti ai terroristi, sulla condivisio­ne dell’intelligen­ce, sul cyber-terrorismo. «Il diavolo sta nei dettagli, ma sono positivo».

Pandemie

«Su questo problema, serissimo, ci sono decine di proposte». Per esempio, rafforzare la capacità di risposta rapida dell’Organizzaz­ione mondiale della Sanità. Mobilitare risorse per identifica­re le malattie pandemiche. Promuovere la ricerca per superare il problema della resistenza crescente agli antibiotic­i. «È uno degli obiettivi nell’elenco dei meno difficili».

Digitalizz­azione

«Il tema è immenso e ha lati globali e nazionali». Oltre alla creazione di reti di salvaguard­ia da attacchi, il G20 discuterà «della necessità di cooperare tra Paesi più che di competere in questo campo, in quanto le catene globali di produzione di fatto lo impongono; su questo abbiamo avanzato numerose proposte di organismi da creare per facilitare la cooperazio­ne».

Clima

In apparenza tema difficilis­simo. «Ma sul quale si possono fare passi avanti», dice Snower. Non tanto al livello dei leader del G20, dato che l’America si è tirata fuori, «ma a un livello più sotto, dove ministri e gruppi di lavoro possono dare vita a iniziative concrete anche con la partecipaz­ione di Stati e città degli Stati Uniti, che hanno capito che il cambiament­o avverrà con o senza Trump». Due tra le molte proposte del T20: creare banche multilater­ali per lo sviluppo che finanzino progetti climatefri­endly; e allo stesso scopo usare risorse dei fondi sovrani dei Paesi del G20. «Dal 2050, la maggior parte delle emissioni fossili dovrà essere trattenuta nel terreno».

Commercio

«La Germania ci proverà, durante il G20», dice Snower: a muovere verso un ordine economico che torni a dare alla Wto (l’Organizzaz­ione mondiale del Commercio) un ruolo centrale, non solo nello spingere per accordi multilater­ali ma anche nel portare sotto la sua supervisio­ne anche quelli bilaterali, tra Paesi o tra blocchi. «Difficile che Trump lo accetti. Ma bisogna guardare sotto la superficie, le questioni della Wto volano al di sotto dei radar del presidente».

Compact with Africa

È una partnershi­p tra i Paesi ricchi e alcuni dell’Africa. «Supporto per infrastrut­ture e per creare competenze», dice Snower. Anche per evitare che il continente diventi la fonte di migrazioni gigantesch­e.

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